Alla fine il senatore del Maryland Chris Van Hollen è riuscito ad incontrare Kilmar Abrego Garcia ieri sera a El Salvador e ha pubblicato una foto dell’incontro su X, ma non ha fornito aggiornamenti sulla situazione di Abrego Garcia, i cui avvocati stanno lottando per costringere l’amministrazione Trump a facilitare il suo rimpatrio negli Stati Uniti.
Cittadino salvadoregno residente nel Maryland, Abrego Garcia è stato espulso in El Salvador e incarcerato in una prigione di massima sicurezza in cui sono detenuti i terroristi. Imbarcato su un aereo in catene nonostante un’ordinanza del tribunale per l’immigrazione ne impedisse l’espulsione.
Alla conclusione di un incontro alla Casa Bianca avvenuto lunedì tra il presidente Donald Trump e il presidente di El Salvador Nayib Bukele i due avevano dichiarato che non avevano le basi per rimpatriare Abrego Garcia negli Stati Uniti, nonostante l’amministrazione Trump abbia definito la sua espulsione un errore e la Corte Suprema abbia invitato l’amministrazione a facilitarne il suo rimpatrio.
“Avevo detto che l’obiettivo principale di questo viaggio era incontrare Kilmar”, ha scritto Van Hollen su X, allegando una foto mentre lui e Abrego Garcia siedono in un ristorante. “Stasera ho avuto questa possibilità. Ho chiamato sua moglie, Jennifer, per darle notizie. Non vedo l’ora di fornirle un aggiornamento completo al mio ritorno”.
Non è chiaro come sia stato organizzato l’incontro, dove i due si siano incontrati o cosa accadrà ora ad Abrego Garcia. Anche il presidente di El Salvador, Nayib Bukele, ha pubblicato le immagini dei due pochi minuti prima che Van Hollen condividesse il suo post, affermando: “Ora che è stato confermato il suo stato di salute, ha l’onore di rimanere sotto la custodia di El Salvador”. Il tweet si concludeva con emoji delle bandiere degli Stati Uniti e di El Salvador, con un’emoji di stretta di mano tra di esse.
Il viaggio di Van Hollen è diventato un punto di svolta negli Stati Uniti, con i Democratici che hanno criticato l’espulsione di Abrego Garcia, definendola una crudele conseguenza dello spregio di Trump per il sistema giudiziario.
I Repubblicani hanno criticato i Democratici per aver difeso il giovane estradato e hanno sostenuto che la sua espulsione fa parte di un più ampio sforzo per ridurre la criminalità. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, il ministro della Giustizia Pam Bondi, il consigliere per la Casa Bianca sull’Immigrazione Steve Miller, hanno affermato che Abrego Garcia ha legami con la gang MS-13, ma i suoi avvocati affermano che il governo si è inventato questa accusa dopo che l’amministrazione aveva ammesso che era stato commesso un errore e non ha fornito nessuna prova in merito tant’è che non è stato incriminato e che Abrego Garcia non è mai stato accusato di alcun reato correlato a tale attività.
I funzionari dell’Immigration and Customs Enforcement hanno riconosciuto in un atto depositato in tribunale all’inizio di questo mese che la sua espulsione era stata un “errore amministrativo”.
Poco prom che il senatore Van Hollen incontrasse Abrego Garcia il collegio di tre giudici della Corte d’Appello del Quarto Circuito ha respinto all’unanimità la richiesta dell’esecutivo che voleva ribaltare la decisione del giudice Paula Xinis la quale ha ordinato al Dipartimento della Giustizia di fornire spiegazioni sulle azioni intraprese o previste per “facilitare” il ritorno di Kilmar Abrego Garcia, come ordinato dalla Corte Suprema.
Da marzo, El Salvador ha accolto dagli Stati Uniti più di 200 immigrati venezuelani – accusati dai funzionari dell’amministrazione Trump di attività criminali e crimini violenti – e li ha rinchiusi nel carcere di massima sicurezza per bande criminali, appena fuori San Salvador. Questo carcere fa parte del più ampio sforzo di Bukele per reprimere le potenti bande di strada del paese, che ha portato alla condanna di 84.000 persone e ha reso Bukele estremamente popolare in patria. Le associazioni per i diritti umani hanno accusato il governo di Bukele di sottoporre i detenuti a “uso sistematico di tortura e altri maltrattamenti”. I funzionari negano ogni illecito.
Secondo il Washington Post la caccia ai venezuelani lanciata da Trump sarebbe tutta una montatura. Il National Intelligence Council ha stabilito che il governo del Venezuela non sta dirigendo un’invasione degli Stati Uniti da parte la gang Tren de Aragua. Il Post afferma che la valutazione è stata fatta mesi fa e tenuta segreta per non contraddire Donald Trump nella sua politica contro gli immigrati illegali. Il presidente ha invocato a metà di marzo l’Alien Enemies Act del 1798 proclamando che Tren de Aragua stava “invadendo” gli Stati Uniti sotto la direzione del regime di Nicolas Maduro. L’Alien Enemies Act ha consentito all’amministrazione di deportare decine di persone nel carcere di massima sicurezza di El Salvador.