Ha parlato di “malattia prevenibile”. Ha evocato una misteriosa tossina ambientale e dipinto l’autismo come una condanna irreversibile, catastrofica. Le recenti dichiarazioni di Robert F. Kennedy Jr., attuale Segretario alla Salute degli Stati Uniti, rilasciate da un podio istituzionale hanno sollevato un acceso dibattito, riaprendo un confronto che la comunità scientifica considera chiuso da tempo.
Durante una conferenza stampa, il politico ha attribuito l’aumento delle diagnosi dello spettro autistico a una non meglio identificata sostanza nociva presente nell’aria. Ha sostenuto che molti bambini sarebbero “pienamente funzionali” fino ai due anni, per poi “regredire” a causa di questa presunta esposizione.
Una narrazione fantasiosa e stigmatizzante, che contrasta apertamente con quanto affermato dai Centers for Disease Control and Prevention CDC, l’agenzia sanitaria statunitense incaricata della protezione della salute pubblica, che paradossalmente, è sotto la sua stessa supervisione.
Secondo i CDC il crescente numero di diagnosi, passato da 1 su 44 nel 2018 a 1 su 31 nel 2022 sarebbe principalmente dovuto a una maggiore precisione delle indagini precoci, non a un’“epidemia”. Tuttavia Kennedy insiste, a suo dire, l’autismo è un disastro per il Paese, una condizione che distrugge intere famiglie e priva i bambini di ogni possibilità di vita piena e soddisfacente: nessun lavoro, nessuna creatività, nessuna autonomia.
Christopher Banks presidente della Autism Society of America, una delle principali organizzazioni non profit americane dedicate al sostegno delle persone autistiche, ha risposto con fermezza, sottolineando che definire l’autismo come “prevenibile” non ha alcun fondamento e finisce per colpevolizzare ingiustamente genitori e istituzioni. Ha anche ricordato che, secondo i dati della David Geffen School of Medicine dell’UCLA, la facoltà di medicina dell’Università della California, circa l’80% dei casi può essere ricondotto a cause genetiche.
Kennedy ha ribadito che, a suo avviso, le influenze ereditarie non possono spiegare quella che definisce un’epidemia e ha puntato il dito contro le industrie, accusandole di aver diffuso consapevolmente agenti tossici nell’ambiente, nell’acqua, negli alimenti e nei farmaci, con l’unico scopo di trarne profitto. Ha poi annunciato l’intenzione di avviare, entro poche settimane, nuove ricerche per identificare con precisione le sostanze responsabili.
Non è la prima volta che, l’avvocato e attivista, viene associato a teorie del complotto. Il quotidiano Washington Post ha documentato almeno 36 casi in cui il politico avrebbe promosso falsi legami tra vaccini e autismo. Recentemente, ha anche sostenuto pubblicamente l’esistenza del cosiddetto “Deep State” termine utilizzato per descrivere una presunta rete di potere nascosta all’interno di una Nazione, e attaccato i media per quella che ha definito “una negazione ideologica dell’epidemia autistica”.
Ad alimentari congetture astratte sulle cause del disturbo dello spettro autistico, contribuisce la mancanza di prove definitive. Sebbene non esista un’origine unica e specifica, gli studi suggeriscono che una combinazione di fattori genetici e ambientali giochi un ruolo cruciale nello sviluppo di questa condizione.