Papa Francesco ha trascorso circa mezz’ora per una visita privata ai detenuti del carcere romano di Regina Coeli, nel giorno del Giovedì Santo. Il Pontefice in sedia a rotelle ma senza nasello per l’ossigeno ha incontrato nella rotonda principale circa 70 detenuti; Bergoglio li ha salutati dicendo “vi sono vicino”, i detenuti lo hanno accolto con ovazioni e applausi, gli hanno gridato, “Papa, libertà!”, gli hanno baciato le mani al passaggio in un’atmosfera di entusiastica commozione.
All’uscita, in una Fiat 500 bianca, Bergoglio ha abbassato il finestrino rispondendo ai saluti dei cronisti con voce molto affaticata. Alla domanda “Come vive questa Pasqua?” ha risposto “come posso”.
Si tratta della seconda visita di Papa Francesco nel penitenziario, non distante dalla Città del Vaticano, dove si era già recato il 29 marzo del 2018 per la messa in Coena Domini del Giovedì Santo.
La preoccupazione del pontefice argentino per la condizione dei carcerati, da sempre da lui considerati gli ultimi tra gli ultimi, è stata dimostrata anche da altri incontri con reclusi e dall’aver scelto di aprire, per la prima volta nella storia della Chiesa, una Porta Santa per il Giubileo, nell’altro carcere romano di Rebibbia, il 26 dicembre scorso.
Sempre a Rebibbia, il Papa aveva scelto di celebrare il rito della Lavanda dei piedi il Giovedì Santo dell’anno scorso, il 28 marzo 2024, con circa 200 recluse della sezione femminile del penitenziario; un rito che quest’anno non si è svolto date le sue condizioni di salute.
È una delle prime uscite pubbliche del pontefice argentino, 88 anni, tuttora in convalescenza dopo il lungo ricovero al Policlinico Gemelli per polmonite. Non è chiaro ancora quali altre iniziative legate alle festività pasquali possano essere seguite personalmente da Bergoglio. Sabato, il vicepresidente degli Stati Uniti Jd Vance a Roma incontrerà il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, ma non è previsto al momento un incontro con papa Bergoglio.