Il presidente di El Salvador Nayib Bukele intende raddoppiare le dimensioni dell’ormai famigerato CECOT, carcere di massima in cui sono attualmente detenuti i deportati dagli Stati Uniti.
Come riferito dal Wall Street Journal, il mese scorso, Bukele ha rivelato le sue intenzioni alla Segretaria per la sicurezza interna Kristi Noem.
Al momento, il carcere, ribattezzato dai gruppi per la difesa dei diritti umani come “Gulag tropicale”, può ospitare fino a 40.000 detenuti: l’obiettivo, ora, è quello di portare la sua capienza a quota 80.000.
Nelle ultime settimane, qui sono stati condotti centinaia di immigrati, deportati dagli Stati Uniti con l’accusa di appartenere alle più pericolose e violente gang venezuelane e non solo, come la Tren de Aragua o la MS-13.
Dietro le sbarre del CECOT è finito “per un errore amministrativo” anche Kilmar Abrego Garcia, giovane salvadoregno che si trovava negli USA con un regolare permesso di soggiorno. L’uomo è sposato con una cittadina americana, dalla quale ha avuto un figlio.
Nonostante la Corte Suprema abbia ordinato alla Casa Bianca di agevolare il suo ritorno negli States, nel corso del recente incontro con Trump, lo stesso Bukele ha affermato di non essere intenzionato a rimandare negli USA un uomo non gradito all’amministrazione federale.
Pochi giorni fa, lo stesso presidente americano aveva chiesto ad El Salvador di ampliare le proprie strutture carcerarie, minacciando di inviare nelle prigioni straniere i cittadini americani che hanno infranto la legge.
Nel frattempo, mercoledì un altro giudice federale, James Boasberg, ha stabilito che i funzionari dell’amministrazione Trump potrebbero essere accusati di oltraggio alla corte per aver “intenzionalmente ignorato” l’ordine di far tornare indietro gli aerei che trasportavano i presunti membri di bande venezuelane, deportati in modo sommario nella brutale prigione salvadoregna, in virtù dell’uso da parte del presidente di una legge di guerra, l’Alien Enemies Act.
Sulla vicenda, lo scorso mese, si era già espressa la stessa Noem, che nel corso di una visita press il CECOT aveva ribadito: “Non abbiamo intenzione di riportare indietro questa gente. Questa è una soluzione a lungo termine. Il presidente Bukele ha a disposizione più di 32 ettari lì, e ha intenzione di raddoppiare le dimensioni della struttura carceraria”.