Nella sua critica più esplicita finora all’amministrazione Trump, l’ex presidente Barack Obama ha elogiato su X la ribellione di Harvard alle richieste della Casa Bianca esortando le altre università della Ivy League a opporsi ai tentativi federali di “soffocare la libertà accademica”.
Obama ha condannato il Dipartimento dell’Istruzione per aver congelato 2,3 miliardi di dollari di fondi federali destinati all’Università di Harvard, dopo che il prestigioso ateneo è stato il primo tra le istituzioni d’élite a respingere una serie di richieste provenienti dalla Casa Bianca.
La più antica università del paese, ha scritto Obama, sta dando l’esempio ad altre istituzioni “respingendo un tentativo illegittimo e maldestro di soffocare la libertà accademica, e allo stesso tempo intraprendendo azioni concrete per garantire che tutti gli studenti di Harvard possano beneficiare di un ambiente di ricerca intellettuale, dibattito rigoroso e rispetto reciproco. Speriamo che altre istituzioni seguano l’esempio”.

Il post di Obama commenta lo scontro al calor bianco fra Harvard e la Casa Bianca dopo che il ricco ateneo ha deciso di opporsi alle richieste dell’amministrazione Trump di reprimere presunti episodi di antisemitismo e violazioni dei diritti civili. È la prima grande università americana a sfidare le pressioni della Casa Bianca.
Il 4 aprile, Obama aveva già criticato pubblicamente l’amministrazione Trump e i suoi sforzi per rimodellare il governo federale, reprimere l’immigrazione e il dissenso, intimidire i media e il sistema legale. “È la prima volta che parlo in pubblico da un po’ di tempo”, aveva detto Obama durante un’intervista sul palco al Hamilton College. “È un po’ che guardo quello che succede. Immaginate se avessi fatto anche solo una parte di tutto questo. È inimmaginabile che le stesse persone che oggi tacciono avrebbero tollerato un comportamento del genere da parte mia o di molti dei miei predecessori”.
Le parole di Obama pesano come macigni mentre il Partito Democratico annaspa nel tentativo di trovare una strategia – e un leader influente – per contrastare l’amministrazione di Donald Trump dopo la sconfitta alle elezioni presidenziali del 2024.