Non si placano le tensioni tra gli Stati Uniti e l’Iran. A pochi giorni dai colloqui sul nucleare in Oman, il presidente Trump ha ribadito nuovamente che qualora la diplomazia fallisse, un’azione militare sarebbe “assolutamente possibile”.
Dopo le recenti affermazioni del leader MAGA, un consigliere di alto rango della dell’ayatollah Ali Khamenei, Ali Shamkhani, ha a sua volta spiegato che l’Iran potrebbe espellere gli ispettori dell’Agenzia Interazionale per l’Energia Atomica incaricati della sorveglianza nucleare, a causa delle “minacce” giunte dalla Casa Bianca.
“Si potrebbe anche prendere in considerazione il trasferimento di materiali arricchiti in luoghi sicuri”, ha aggiunto Shamkhani, riferendosi con ogni probabilità all’uranio del Paese.
Il Dipartimento di Stato americano ha messo in guardia Teheran dal prendere decisioni avventate. Come dichiarato da Tammy Bruce, portavoce dell’agenzia, “Una minaccia di questo tipo è incoerente con le affermazioni dell’Iran che sostiene di avere un programma nucleare pacifico. Inoltre, espellere gli ispettori dell’AIEA rappresenterebbe un’escalation e un errore di calcolo”.
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi incontrerà l’inviato statunitense per il Medio Oriente, Steve Witkoff, nella giornata del 12 aprile, per i colloqui che gli USA ha definito come l’ultima possibilità per una risoluzione pacifica delle preoccupazioni occidentali sul programma nucleare iraniano. In questi mesi, Teheran ha sempre negato di voler acquisire armi nucleari.
“Ci auguriamo che questo incontro porti alla pace”, ha dichiarato in settimana il Segretario di Stato USA, Marco Rubio, “siam fiduciosi”. Tuttavia, la delicatezza della situazione non ha dissuaso il presidente Trump dal rilasciare commenti incendiari nel corso degli ultimi giorni.
Il leader MAGA ha ribadito che qualora i colloqui non dovessero portare a nulla, l’opzione militare verrà presa in considerazione con ogni probabilità. “Se sarà necessario l’esercito, lo useremo”, ha dichiarato il presidente americano, “Israele sarà ovviamente molto coinvolto in questa vicenda”.
Nel frattempo, il 9 aprile, gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni contro il programma nucleare iraniano in vista dei colloqui, mentre il giorno seguente il Dipartimento di Stato americano ha dichiarato che avrebbe imposto sanzioni sulla rete petrolifera iraniana nell’ambito della politica di “massima pressione” di Trump nei confronti di Teheran.