Giovedì, nel corso di una riunione di Gabinetto, il presidente Trump e il segretario alla Difesa Pete Hegseth hanno rivelato che gli Stati Uniti hanno inviato truppe a Panama con l’obiettivo di “riprendersi il canale”.
“La Cina ha avuto troppa influenza qui”, ha spiegato il leader del Pentagono, che di recente ha fatto visita al leader panamense, José Raúl Mulino, “Obama e altri li hanno lasciati entrare. Noi, insieme alle autorità locali, li stiamo cacciando. Vogliono che i cinesi comunisti se ne vadano, e le nostre truppe stanno collaborando con le loro forze. Il presidente Mulino invia i suoi più cari saluti agli Stati Uniti. E’ un nostro grande alleato”.
“Abbiamo spostato molte truppe a Panama e abbiamo occupato alcune aree”, ha aggiunto Trump, “penso che la situazione sia sotto controllo”.
Mercoledì, il governo panamense ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno riconosciuto la sua sovranità sul canale, punto nevralgico del commercio mondiale. Entrambe le nazioni hanno anche annunciato accordi per approfondire l’addestramento militare degli USA nella nazione centroamericana.
In occasione del suo recente incontro con Mulino, il leader del Pentagono aveva spiegato: “Le aziende con sede in Cina continuano a controllare le infrastrutture critiche nell’area del canale. Ciò offre a Pechino il potenziale per condurre attività di sorveglianza in tutto il Paese. Ciò rende Panama e gli Stati Uniti meno sicuri, meno prosperi e meno sovrani. E come ha sottolineato il presidente Donald Trump, questa situazione non è accettabile”.
Da canto loro, i funzionari panamensi, in questi mesi, hanno sempre rigettato le accuse del leader statunitense, secondo cui il canale sarebbe controllato da Pechino.
Al contempo, però, i funzionari locali hanno spiegato effettivamente che il governo cinese potrebbe utilizzare le infrastrutture di proprietà delle aziende per attività di spionaggio militare.
“Rispettiamo la sovranità di Panama sul canale”, ha concluso Hegseth, che ha inoltre ringraziato il governo Mulino per aver accolto sul su territorio i militari statunitensi, per le esercitazioni congiunte.