Una scoperta straordinaria nel White Sands National Park, in New Mexico, sta rivoluzionando la comprensione della storia umana antica. Tra le celebri impronte dell’era glaciale conservate nella sabbia del parco, un gruppo di ricercatori guidati dallo scienziato geografico Matthew Bennett e dalla paleologa Sally Reynolds dell’Università di Bournemouth (Regno Unito) ha identificato tracce di travois — rudimentali mezzi di trasporto privi di ruote, utilizzati per trascinare carichi pesanti. La sorprendente datazione di queste tracce, risalenti a circa 22.000 anni fa, anticipa di oltre 16.000 anni le precedenti ipotesi sull’origine del trasporto terrestre umano. Secondo le ricostruzioni, i travois erano costituiti da lunghi bastoni uniti a un cestino o una rete, una sorta di carriola senza ruota. Tirando la maniglia del cestino fissato ai bastoni, una persona poteva far scivolare oggetti pesanti sulla sabbia.
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Quaternary Science Advances, ha escluso che le tracce siano riconducibili ad animali o fenomeni naturali. Gli studiosi ipotizzano che i travois venissero usati per trasportare cibo, legna o bambini, come suggeriscono le piccole impronte parallele ai solchi — impronte che a un certo punto si interrompono, indicando forse il carico portato.
Il sito ha anche un grande valore culturale per molte comunità indigene, coinvolte nel processo di studio. Alcune di esse hanno riconosciuto nei travois un elemento familiare, presente nelle loro tradizioni orali. Come riportato da Sfgate, uno degli autori dello studio, Daniel Odess, ha commentato: “La maggior parte dei nativi con cui ho parlato non è affatto sorpresa di quanto siano antichi questi solchi. Gli archeologi lo sono, ma i nativi lo sanno già. Questo significa che gli antenati di queste persone erano quelli che vedevano mammut e bradipi giganti vagare per il paesaggio — il che è davvero bello.”