I dazi fanno litigare Elon Musk, il miliardario che alla corte di Donald Trump va a caccia della mala gestione delle spese pubbliche e Peter Navarro, il consigliere commerciale di Trump finito in prigione due anni fa per essersi rifiutato di testimoniare alla Commissione della Camera che indagava sul tentativo insurrezionale del 6 gennaio.
Un litigio pubblico, quasi comico, tra un miliardario opportunista che si è legato al carro del presidente quando ha capito che Trump sarebbe tornato alla Casa Bianca e un fantasioso economista, devoto alla causa dei MAGA che, per rafforzare le sue tesi contro la Cina ha inventato un fantomatico esperto di economia, Ron Vara, che, guarda caso, con un messaggio chiaro sosteneva esattamente il suo pensiero, nello stile gradito a Trump e amato dai MAGA, affermando che per tornare ad essere America First bisognava mostrarsi duri, decisi, e avversari di Pechino. Navarro citava spesso Ron Vara, presentandolo come un autorevole e riconosciuto economista.
Un imbroglio scoperto dal New York Times che costrinse Peter Navarro a confessare di aver usato Ron Vara come suo alter ego per rafforzare le sue visioni economiche. Il nome “Ron Vara”, infatti, era l’anagramma di “Navarro”.
Nel frattempo le tesi estreme di Ron Vara, basate su falsi dati e pareri di esperti inesistenti, erano entrate anche nel mondo accademico, con illustri economisti che le dibattevano quando parlavano della visione isolazionista dell’America in contrasto con la globalizzazione economica.
Le incomprensioni tra Musk e Navarro sono esplose con gli insulti di Mister Tesla “sei più stupido di un sacco di mattoni” che ha esposto su X, come i dazibao della Rivoluzione Culturale di Mao, dopo che Peter Navarro, nel corso di una intervista alla CNBC, per perorare la causa del Buy American e America First ha sostenuto che Tesla non sarebbe una vera casa che costruisce le automobili, ma una semplice compagnia che assembla il materiale e le componenti che sono tutte prodotte all’estero per poi vendere quel prodotto negli Stati Uniti e poter dire “Made in the US”. Un’accusa che ha fatto infuriare Elon Musk che prima ha detto e scritto che Tesla produce le auto più americane in assoluto. E poi è passato agli insulti. “Navarro è veramente un idiota. Quello che dice è dimostrabile come falso”.

Già due giorni prima aveva già definito Navarro “uno che non ha mai costruito nulla”, dimostrandosi molto dubbioso sul suo dottorato in Economia ad Harvard. Sabato aveva criticato Navarro, mettendo in discussione le sue qualifiche: “Un dottorato in economia ad Harvard è un punto a sfavore, non a favore” ha scritto Musk su X.
Ma l’isolazionismo economico in cui Trump sta spingendo gli Stati Uniti danneggia le grandi industrie e quelle di Elon Musk in particolare con le azioni della Tesla che hanno perso moltissimo in Borsa.
Secondo il Washington Post l’esplosione di Elon Musk c’è stata dopo che si era rivolto personalmente a Donald Trump per chiedergli di riconsiderare l’imposizione dei dazi. Richiesta che peraltro non ha avuto alcun effetto.
Musk ha anche pubblicato su X un video in cui il defunto economista conservatore Milton Friedman elogiava i benefici della cooperazione nel commercio internazionale analizzando la provenienza dei materiali che compongono una semplice matita di legno.
Negli ultimi giorni Musk ha espresso dissenso con altre figure di alto profilo vicine a Trump anche su temi come i visti H1-B per immigrati qualificati e sull’approccio del dipartimento per l’Efficienza del governo (Doge) alla razionalizzazione della spesa pubblica.
Il ben informato Politico aveva scritto nei giorni scorsi che nonostante tutte le apparenze i rapporti tra Musk e Trump sono cambiati e che Musk prossimamente lascerà il DOGE per tornare alle sue numerose attività imprenditoriali. In un primo momento la Casa Bianca aveva smentito a notizia, ma poi domenica il presidente l’ha confermata.