Il viceammiraglio della Marina degli Stati Uniti Shoshana Chatfield, unica donna nel comitato militare della NATO, è stata licenziata nel fine settimana dall’amministrazione Trump.
Sebbene non sia stata fornita alcuna motivazione, i funzionari hanno affermato che l’accaduto era apparentemente legato ai commenti da lei rilasciati a sostegno della diversità nelle forze dell’ordine.
Alcuni funzionari a conoscenza dei fatti, che per ovvie ragioni hanno preferito mantenere l’anonimato, hanno affermato di credere che la decisione sia stata presa la scorsa settimana dal Segretario alla Difesa Pete Hegseth. Non è chiaro, però, se il leader del Pentagono se abbia ricevuto qualche indicazione dal presidente Trump.
Chatfield è la terza donna di alto rango a essere licenziata da quando il leader MAGA è tornato alla Casa Bianca, dopo il capo delle operazioni navali, l’ammiraglio Lisa Franchetti, ed il comandante della Guardia costiera, l’ammiraglio Linda Fagan.
Chatfield, già pilota di elicotteri della Marina, che ha anche comandato una squadra di ricostruzione congiunta in Afghanistan, è stata una dei 32 rappresentanti del comitato militare della NATO. Da qualche mese, era finita nel mirino dei conservatori, per il suo sostegno ai programmi DEI, tra le fila delle forze dell’ordine e non solo.
Alcuni gruppi come American Accountability Foundation l’avevano ormai etichettata come “woke”, chiedendo ad Hegseth di rimuoverla quanto prima dal suo incarico.
Il gruppo ha inoltre affermato che la 59enne aveva pubblicato commenti di supporto su LinkedIn riguardo a un summit sulla diversità e aveva tenuto un discorso nel 2015 al Women’s Equality Day.
Naturalmente, il licenziamento della funzionaria statunitense non ha riscosso soltanto consensi. Sulla vicenda, in particolare, si è espresso il senatore Mark Warner, democratico della Virginia, che si è detto profondamente turbato dall’episodio, aggiungendo: “Gli attacchi incessanti di Trump alle nostre alleanze e il suo incauto licenziamento di ufficiali militari decorati ci rendono meno sicuri e indeboliscono la nostra posizione nel mondo”.