Rimangono ancora sconosciute le dinamiche dell’assassinio del 38enne biologo molecolare italiano in Colombia. Il corpo di Alessandro Coatti è stato trovato a pezzi in una valigia nella città di Santa Marta. La conferma è arrivata dall’ambasciata italiana a Bogotà. Il sindaco Carlos Pinedo Cuello ha lanciato un annuncio su X promettendo una ricompensa di “cinquanta milioni di pesos (poco oltre 10 mila euro)” a chiunque “fornirà informazioni che consentano di identificare e catturare i responsabili”.
“Questo crimine – ha aggiunto il sindaco – non rimarrà impunito. I criminali dovrebbero sapere che a Santa Marta non c’è posto per la criminalità. Li perseguiteremo finché non saranno assicurati alla giustizia”. Intanto la procura di Roma ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio.
Dalle ricostruzioni, venerdì sera Coatti avrebbe lasciato l’albergo Marovi, nel centro storico di Santa Marta, senza mai farvi ritorno. Domenica sera, la testa e gli arti sono stati ritrovati in una valigia sul ciglio della strada che portava allo stadio “Sierra Nevada”, che ospita le partite della squadra di calcio locale Union Magdalena. Il resto del corpo è rinvenuto in un’altra zona. La polizia è riuscita a identificarlo grazie ai un braccialetto dell’hotel, dove alloggiava dal 3 aprile, che il 38enne aveva al polso, confrontando poi le immagini del passaporto. Secondo i dipendenti, aveva chiesto diverse volte informazioni per andare a Minca, un piccolo borgo a 45 minuti di macchina da Santa Marta. Aveva già visitato il Parque Tyrona, un parco naturale e nota meta turistica.
Al momento, Santa Marta è sotto l’influenza delle Forze di autodifesa della Sierra Conquistadores, un gruppo paramilitare che ha sospeso i colloqui di pace con il governo colombiano proprio venerdì scorso. Tuttavia non ci sono indizi che colleghino l’organizzazione a Coatti. Secondo il comandante della polizia metropolitana di Santa Marta, il colonnello Jaime Rios Puerto, l’italiano non aveva ricevuto minacce di alcun tipo né aveva legami criminali né aveva precedenti penali, ma “era un visitatore”.
Coatti, originario di Portomaggiore e laureato con il massimo dei voti alla Normale di Pisa, aveva lasciato il suo posto di responsabile senior delle politiche scientifiche alla Biological Society of London in Regno Unito, dove lavorava dal 2017, per “fare volontariato in Ecuador e recarsi in Sud America”. Così hanno spiegato in un messaggio di cordoglio i responsabili dell’associazione inglese. Secondo il suo profilo LinkedIn, prima era stato ricercatore in neuroscienze all’University College di Londra. Il 38enne era arrivato in Colombia il 28 marzo, una tappa di un viaggio nei Paesi sudamericani iniziato lo scorso gennaio e che lo aveva già portato in Ecuador, Perù e Bolivia.