Come rivelato dal Wall Street Journal, il presidente Trump sta continuando a lavorare ai suoi progetti riguardanti le deportazioni di massa.
Il leader MAGA, in particolare, starebbe prendendo contatti con diverse nazioni che presto potrebbero “accogliere” i migranti irregolari espulsi dagli Stati Uniti. Stando a quanto affermato da alcuni funzionari, il governo americano avrebbe già contattato i vertici di alcuni paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’Europa orientale.
Ciò che accadrà in seguito ai migranti dipenderà dalla nazione ospitante. Tra i paesi a cui gli USA hanno chiesto di accogliere i deportati vi sono Libia, Ruanda, Benin, Eswatini, Moldavia, Mongolia e Kosovo. Gli Stati Uniti sperano che queste nazioni acconsentano alle richieste dell’amministrazione, in cambio, presumibilmente, di accordi di stampo economico.
Il governo Trump sta inoltre cercando di convincere alcuni paesi latinoamericani a firmare accordi a lungo termine, designandoli come luoghi sicuri in cui i migranti possono chiedere asilo. Stando agli ultimi rumor, l’amministrazione federale sarebbe vicina a chiudere patti di questo tipo con Honduras e Costa Rica.
Stephen Miller, vice capo di gabinetto della Casa Bianca, sta guidando le operazioni per trovare più Paesi disposti ad accettare gli irregolari. Il Consiglio per la sicurezza interna della Casa Bianca, da lui capitanato, ha chiesto ai funzionari del Dipartimento di Stato, tra gli altri, di continuare i negoziati in modo che gli USA abbiano più posti dove inviare i migranti entrati illegalmente in America.
Molte delle nazioni prese in considerazione hanno sollevato serie preoccupazioni circa le violazioni dei diritti umani, tra cui il maltrattamento di detenuti e migranti, come la Libia e il Ruanda. “La maggior parte dei Paesi che sono disposti ad accettare sono probabilmente problematici”, ha dichiarato Ricardo Zuniga, ex funzionario del Dipartimento di Stato, “Ma anche loro si chiedono: ‘Cosa ci guadagniamo noi? Chi pagherà per questo? Come spiegherò l’onere politico di accettare persone per conto degli Stati Uniti’?”.
A metà marzo, Trump ha utilizzato l’Alien Enemies Act, una legge solitamente applicata in tempi di guerra, risalente al XVIII secolo, per deportare oltre 130 presunti membri di gang venezuelane a El Salvador, presso il famigerato carcere di massima sicurezza CECOT.
Tuttavia, un giudice federale ha impedito al governo di appellarsi a tale norma per espellere dal Paese gli stranieri irregolari.
In seguito, la stessa ICE ha rivelato che molti degli individui deportati ad El Salvador, con l’accusa di appartenere alla gang Tren de Aragua, non avevano precedenti penali di alcun tipo, almeno negli Stati Uniti.