L’ondata di cambiamenti che si è abbattuta sugli Stati Uniti e che minaccia la previdenza sociale ha risvegliato l’opposizione dei senatori democratici Elizabeth Warren e Ron Wyden.
I politici hanno annunciato la creazione di una “war room”, un centro operativo per contrastare le riforme imposte dall’amministrazione Trump e dal cosiddetto Dipartimento per l’Efficienza Governativa guidato dal magnate Elon Musk. L’obiettivo è chiaro: difendere i benefici previdenziali dei cittadini americani, oggi messi a rischio da tagli drastici e talvolta immotivati.
Le misure adottate hanno previsto la riduzione del 12% del personale, la chiusura di oltre la metà degli uffici regionali e l’introduzione di procedure di accesso più complesse. Le conseguenze non si sono fatte attendere: problemi tecnici al sito della Social Security Administration SSA, difficoltà per gli utenti, in particolare per gli anziani, e una crescente preoccupazione tra i beneficiari.
La “war room” guidata dai progressisti coordinerà visite agli uffici locali, assemblee pubbliche e campagne sui social media per informare sugli effetti dei cambiamenti in atto. Secondo Wyden, la previdenza sociale sarebbe sotto attacco deliberato: i tagli e le nuove politiche creano disagi che equivalgono, di fatto, a una riduzione dei sussidi.
La situazione risulta pure aggravata dalle prospettive economiche della SSA. Infatti se non verranno adottate contromisure, nel prossimo decennio l’agenzia potrebbe trovarsi insolvente, con un taglio automatico del 17% sulle prestazioni. Una crisi che, secondo i democratici, sarebbe stata artificiosamente creata per giustificare le attuali modifiche.
L’attenzione resta puntata anche sulla nomina di Frank Bisignano ai vertici dell’agenzia. Il leader della minoranza al Senato, Chuck Schumer, ha criticato aspramente la scelta, paragonandola a “mettere un piromane a capo di una caserma dei pompieri”. Con un passato segnato da migliaia di licenziamenti come CEO di First Data, un’azienda specializzata nei servizi di pagamento elettronico e Fiserv, una multinazionale leader nel settore della tecnologia finanziaria, Bisignano è considerato il volto di una politica di tagli e ridimensionamenti che minaccia la stabilità dell’istituzione federale.
La sua conferma è attualmente bloccata dalla Commissione Finanze del Senato, che non ha ancora raggiunto il quorum per il voto. Le accuse nei suoi confronti riguardano anche presunti contatti con membri della SSA prima della sua nomina ufficiale, che alimenta sospetti sul suo ruolo nelle recenti innovazioni.
Nel frattempo, i problemi tecnici continuano ad affliggere il sistema previdenziale. Gli utenti segnalano blackout del sito e messaggi di errore che impediscono l’accesso ai sussidi. Secondo Social Security Works, un’organizzazione a difesa della previdenza sociale, questo sarebbe soltanto l’inizio di una crisi destinata a peggiorare con il tempo.
Mentre lo scontro politico si fa sempre più acceso, i democratici rilanciano la loro proposta: anziché ridurre i benefici, il sistema dovrebbe essere rafforzato, con i cittadini più ricchi chiamati a contribuire in modo più equo. “Non possiamo permettere che la previdenza sociale venga sacrificata sull’altare degli interessi di Trump e Musk”, ha dichiarato Warren. “Il nostro obiettivo è chiaro: garantire a ogni americano la possibilità di andare in pensione con dignità e sicurezza”.
Attualmente, la Social Security Administration supporta oltre 66 milioni di americani, tra pensionati, persone con disabilità e familiari a carico. Con una platea così vasta di beneficiari, ogni scelta avrà un impatto significativo: il destino di persone vulnerabili è legato a decisioni che verranno prese nei prossimi mesi.