Una nuova inchiesta ha rivelato i metodi brutali con cui una delle organizzazioni criminali più potenti del Messico, responsabile della produzione e del traffico di sostanze stupefacenti, reclutava nuovi membri: annunci di lavoro ingannevoli online per offrire false opportunità come guardie di sicurezza ben retribuite, prelievi forzati da stazioni di autobus, addestramenti armati sotto minaccia di morte e la complicità delle autorità locali. Questi ultimi infatti venivano reclutati come allenatori e leader di squadre di uomini armati sfruttando la loro formazione professionale. Un ranch, luogo dell’addestramento, situato nello stato di Jalisco, è stato scoperto nel 2024, ma l’indagine si è riaccesa solo a marzo, quando familiari di desaparecidos, ovvero di scomparsi, hanno trovato sul posto resti umani e centinaia di effetti personali, probabilmente vittime di reclutamento forzato. Almeno tre poliziotti locali sono ora indagati per complicità.
Secondo le attuali indagini condotte dall’agenzia federale statunitense Drug Enforcement Administration DEA, il cartello di Jalisco è attualmente una delle organizzazioni criminali del narcotraffico più potenti dell’intero Messico. Secondo l’agenzia che conduce indagini sia a livello nazionale che internazionale per interrompere il traffico di droga e perseguire le organizzazioni coinvolte, il cartello di Jalisco si sarebbe sviluppato rapidamente come un’organizzazione estremamente violenta e ben strutturata dopo essersi separata dal cartello di Sinaloa in seguito all’uccisione del capo Ignacio “Nacho” Coronel Villarreal da parte dei militari nel 2010.
I cartelli di Jalisco e Sinaloa hanno combattuto per ottenere il controllo sul traffico di droga di varie zone del Messico, incluso il confine meridionale con il Guatemala. Entrambi sono tra i sei gruppi criminali organizzati messicani recentemente designati come organizzazioni terroristiche straniere dal governo degli Stati Uniti. Alla guida del cartello di Jalisco c’è il boss Nemesio Rubén “el Mencho” Oseguera Cervantes, per il quale il governo degli Stati Uniti ha offerto una ricompensa di 15 milioni di dollari per le informazioni che hanno portato alla sua cattura.