Lunedì, il democratico Cory Booker ha dato il via ad un discorso maratona al Senato, affermando di voler parlare finché sarà “fisicamente in grado” di protestare contro il programma del presidente Donald Trump.
“In soli 71 giorni, ha inflitto danni su danni alla sicurezza degli americani, alla stabilità finanziaria, alle fondamenta della nostra democrazia e a qualsiasi senso di decenza comune”, ha spiegato il senatore, “Questi non sono tempi normali nella nostra nazione. E non dovrebbero essere trattati come tali nel Senato degli Stati Uniti”.
L’intento di Booker è quello di continuare il proprio discorso per oltre 15 ore, superando così il suo precedente record, risalente al 2016, nonché quello di rilanciare la visibilità dell’opposizione. Il senatore ha intenzione di affrontare varie tematiche, tra cui la proposta di tagli fiscali dei repubblicani, gli effetti punitivi dei dazi di Trump e l’importanza di proteggere i programmi di welfare, come Medicaid e Social Security.
I repubblicani hanno insistito sul fatto che non elimineranno il Medicaid, ma hanno detto che combatteranno sprechi, frodi e abusi, senza specificare però quali programmi saranno interessati dai tagli.
“Mi alzo stasera perché tacere in questo momento di crisi nazionale sarebbe un tradimento, e perché in gioco ora c’è tutto ciò che ci rende quello che siamo”, ha inoltre affermato il senatore democratico, “È assurdo che in questo Paese si crei una crisi sanitaria sempre più grande e che non si riesca a risolverla”.
In seguito, Booker ha invocato il senatore del GOP John McCain, morto nel 2018, dichiarando: “Senatore McCain, so che non approverebbe tutto ciò, so che urlerebbe. L’ho vista fare a pezzi la gente su questo palco, democratici e repubblicani, per aver fatto la stessa cosa stupida più e più volte. Ascoltate John McCain spiegare perché ha votato “no” l’ultima volta che il Partito Repubblicano ha cercato di unirsi e di distruggere l’assistenza sanitaria senza avere alcuna idea di come sistemarla. Non posso credere che siamo di nuovo qui”.
Booker è stato recentemente eletto ai gradini più alti della leadership democratica, assumendo la posizione numero 4 come presidente del comitato per le comunicazioni strategiche. Parte del suo lavoro consiste nell’aiutare il suo caucus a ottenere visibilità e trazione sui media.
Il suo discorso maratona, in tal senso, indica che i democratici sanno di dover sperimentare nuove tattiche per attirare l’attenzione, in particolar modo in una Washington dominata da Trump e dai suoi fedelissimi.