Il presidente Trump ha dichiarato che prevede di raggiungere un accordo su TikTok prima del 5 aprile, giorno in cui la sua amministrazione ha previsto di bannare il sempre più popolare social network nel Paese.
Quando gli è stato chiesto a bordo dell’Air Force One se avrebbe rinviato la scadenza, il leader MAGA ha risposto: “Ci sarà un accordo con TikTok”, aggiungendo “lo faremo”, apparentemente in risposta alla domanda sulla proroga.
Lo scorso anno, il governo statunitense, al tempo capitanato da Joe Biden, ha affermato che la proprietà di TikTok da parte della società cinese ByteDance rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale. I funzionari americani temono lo stretto legame tra l’azienda e Pechino, che potrebbe servirsi del social per mettere le mani sui dati personali di milioni di residenti.
Per questo motivo, ad aprile 2024 un’ampia maggioranza bipartisan al Congresso ha approvato una legge che obbligherebbe ByteDance a cedere l’app. In caso contrario, TikTok verrà bandito dagli store online statunitensi.
Alcuni giudici americani, negli ultimi mesi, hanno proposto misure meno drastiche per proteggere i cittadini, come pubblicare avvisi sull’app per ricordare agli utenti che i loro dati potrebbero essere condivisi e utilizzati dalla Cina comunista, o vietare a TikTok di raccogliere informazioni personali sugli americani.
Negli USA il social conta oltre 170 milioni di iscritti: un’enormità. Come affermano gli esperti, una possibile chiusura dell’app nel Paese rappresenterebbe un pericolo non solo per ByteDance, ma anche per migliaia di piccole aziende americane che proprio grazie al social network hanno visto crescere i loro guadagni.
Inizialmente il provvedimento doveva entrare in vigore il 19 gennaio, appena un giorno prima dell’insediamento di Trump. Il leader MAGA ha successivamente concesso ai vertici della popolare app 75 giorni di “tregua” per trovare una soluzione con la sua amministrazione.
In questo lasso di tempo, diversi imprenditori si sono detti interessati all’acquisto di TikTok, in particolar modo Larry Ellison, patron di Oracle.
Trump, da canto suo, ha anche ventilato l’ipotesi di ridurre le tariffe sulle importazioni dalla Cina per “facilitare” un possibile accordo sul social network. Il presidente si è detto sicuro circa il raggiungimento di un’intesa: ora, però, il tempo comincia a stringere.