Stremati dal timore di licenziamenti e dall’incertezza economica, molti giovani lavoratori della Gen Z (“Zoomers”), che comprende le persone nate tra il 1997 e il 2012, scelgono di indossare ogni giorno la stessa cosa, ispirandosi al look minimalista di Steve Jobs. La “work uniform” — jeans, blazer nero, camicia Oxford — spopola su TikTok come rimedio alla decision fatigue, un fenomeno psicologico che riduce l’efficacia del processo decisionale dopo un sovraccarico di scelte, influenzando negativamente la qualità delle decisioni, e si rivela una strategia per apparire professionali senza rischiare in fatto di stile. Dietro questa tendenza, però, c’è una paura ben concreta: sei datori di lavoro su dieci hanno ammesso di aver licenziato neoassunti della Gen Z anche per abbigliamento inappropriato.
Amanda Augustine, coach di carriera certificata presso la piattaforma resume.io, ha spiegato le dinamiche e le motivazioni alla base di questo fenomeno sociale. “Con il timore di essere licenziati e l’incertezza economica incombente, non è raro che le persone si orientino verso la stabilità e ad una routine basata sul comfort. Sviluppando una routine mattutina organizzata che prevede anche l’utilizzo di una ‘uniforme da lavoro’ standard, i giovani professionisti riescono a sentirsi più sicuri nel contesto lavorativo, anche quando altri aspetti possono sembrare incerti.” A proposito della decision fatigue, secondo Augustine, stabilire una divisa da lavoro standard è uno degli elementi che consente di risparmiare energie mentali, favorendo una maggiore concentrazione da dedicare al lavoro. Come riporta Fortune, anche Jay Schottenstein, CEO di American Eagle, azienda statunitense specializzata nella vendita di abbigliamento casual per giovani, ha sottolineato che le generazioni Z stanno diventando sempre più prudenti negli acquisti, a causa dell’ansia economica. I suoi commenti fanno seguito a un recente rapporto che mostra un continuo calo della fiducia dei consumatori in tutte le fasce d’età.