Il segretario di Stato Marco Rubio ha confermato che il Dipartimento di Stato ha revocato oltre 300 visti a studenti stranieri coinvolti in comportamenti ritenuti inappropriati. “Chiunque partecipi ad atti di disturbo o molestie vedrà il proprio visto revocato”, ha dichiarato Rubio, precisando che chi perde il visto diventa automaticamente illegale sul suolo americano e deve lasciare il Paese. Alla domanda dei giornalisti, durante una visita in Guyana, in Sud America, di confermare le notizie riguardanti la revoca di 300 visti, Rubio ha risposto: “Forse più di 300 a questo punto. Lo facciamo ogni giorno, ogni volta che trovo uno di questi squilibrati.”
Vari casi di alto profilo sono emersi negli ultimi giorni man mano che si intensifica il giro di vite dell’Amministrazione Trump contro gli studenti stranieri filo-palestinesi. inclusi individui con visto e residenti permanenti con green card. Al caso Khalil si aggiunge quello della studentessa turca Rumeysa Ozturk della Tufts University fermata e ammanettata in strada da agenti, alcuni a volto coperto, e quello di un dottorando dell’Università dell’Alabama. Tutti fermati per presunte violazioni delle leggi sul permesso di soggiorno, tutti accomunati, a quanto pare, dall’aver svolto attività politica nei campus.
Le autorità statunitensi per l’immigrazione hanno fermato lo studente di dottorato dell’Università dell’Alabama martedì mattina. Un portavoce dell’ateneo ha dichiarato in un breve comunicato che uno studente è stato arrestato “fuori dal campus” da funzionari federali dell’immigrazione, ma ha rifiutato di fornire ulteriori dettagli, citando le leggi sulla privacy.
Il Crimson White, il giornale studentesco dell’Università dell’Alabama, ha riportato la notizia dell’arresto, affermando che lo studente è stato fermato nella sua abitazione e che tratta di una persona di nazionalità iraniana; si trovava negli Stati Uniti con un visto studentesco e stava studiando ingegneria meccanica, secondo il giornale.
L’arresto in Alabama è stato confermato lo stesso giorno in cui è emersa la notizia che Rumeysa Ozturk, una studentessa di dottorato della Tufts University di Boston, è stata arrestata da agenti federali dell’immigrazione e portata in un centro di detenzione dell’ICE in Louisiana.
Il Dipartimento della Sicurezza Interna (DHS) ha dichiarato che Ozturk si trova negli Stati Uniti con un visto e l’ha accusata di sostenere Hamas, ma non ha fornito prove a sostegno delle sue affermazioni. I media hanno riferito che Ozturk, una borsista Fulbright e cittadina turca, aveva co-scritto a marzo 2024 un articolo di opinione sul giornale studentesco della Tufts, insieme ad altri tre autori, chiedendo che l’università “riconoscesse il genocidio palestinese”.
L’arresto di Ozturk ha suscitato ampia indignazione dopo la diffusione del video che mostra agenti in abiti civili che la fermano per strada e la portano in custodia. Il video giunge dalla telecamera di sorveglianza di un ingegnere informatico di 32 anni, che ha dichiarato all’Associated Press che “sembrava un rapimento”.
Mahmoud Khalil, attivista palestinese e neolaureato alla Columbia, titolare di una green card, arrestato oltre due settimane fa, è ancora detenuto a rischio deportazione. Altro caso quello di Yunseo Chung, uno studente della Columbia, anch’egli residente permanente, minacciato di deportazione per il suo coinvolgimento nelle proteste di solidarietà per Gaza.