Riuniti a Parigi, i leader della “coalizione dei volenterosi” hanno ribadito il loro sostegno all’Ucraina e hanno concordato che “non è il momento” di revocare le sanzioni contro la Russia, ma non hanno trovato un accordo sull’invio di truppe a garantire un eventuale cessate il fuoco: Francia e Gran Bretagna dicono sì, altri paesi europei non sono convinti, l’Italia di Giorgia Meloni ha detto nettamente di no, e ha chiesto che al prossimo incontro siano invitati anche gli Stati Uniti di Donald Trump. Mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, anche lui presente a Parigi, vuole la garanzia delle truppe esterne.
Secondo il padrone di casa, il presidente francese Emmanuel Macron, l’incontro, a cui hanno partecipato più di due dozzine di capi di Stato e di governo, ha concordato all’unanimità che le sanzioni contro Mosca non dovrebbero essere allentate fino a quando “non sarà chiaramente stabilita la pace” in Ucraina.
E’ il terzo incontro – il secondo dal vivo – per la “coalizione dei volenterosi” per l’Ucraina ed è stato convocato mentre cresce il timore che il presidente Usa Donald Trump sia pronto a un allentamento delle sanzioni per convincere la Russia ad accettare un accordo di cessate il fuoco parziale.
Secondo il Financial Times, diverse voci dal governo a Kiev esprimono grande perplessità sui risultati ottenuti dai negoziatori di Washington ai colloqui in Arabia Saudita che avrebbero dovuto secondo la Casa Bianca inaugurare una tregua parziale sul conflitto nel Mar Nero e sugli attacchi alle infrastrutture energetiche, perché “non ci sono regole precise, i termini degli accordi cambiano continuamente alle spalle di noi ucraini. Manca un sistema trasparente e garantito di monitoraggio: non è chiaro chi può testimoniare la validità delle accuse contro chi viola la tregua e quali siano le conseguenze”. Zelensky e i suoi ministri però vogliono a ogni costo evitare lo scontro con la Casa Bianca: l’esperienza del 28 febbraio, l’umiliazione del litigio in diretta mondiale a Washington e la perdita poi rientrata delle informazioni di intelligence Usa sono un ricordo bruciante.
“L’Ucraina ha avuto il coraggio di accettare un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni”, ha detto Macron dopo il vertice di Parigi, a cui hanno partecipato anche il segretario generale della Nato Mark Rutte e i presidenti della Commissione e del Consiglio europei. “Da quando l’Ucraina ha annunciato questa decisione, non c’è stata alcuna risposta da parte della Russia”, ha aggiunto Macron. “Ci sono state solo nuove condizioni poste [da Mosca] per un cessate il fuoco molto più limitato e ipotetico”.
Il primo ministro britannico, Keir Starmer, ha dichiarato che c’è stata “assoluta chiarezza” sull’importanza di non revocare le sanzioni, e che i leader hanno discusso, “al contrario”, di come aumentare le sanzioni per “sostenere l’iniziativa degli Stati Uniti di portare la Russia al tavolo dei negoziati” con ulteriori pressioni.
Starmer ha aggiunto di non credere che Vladimir Putin stia negoziando in buona fede. “È chiaro che i russi stanno prendendo tempo”, ha detto Starmer. “Stanno giocando e temporeggiando. È un classico esempio del manuale di Putin”.