Bri Stern, ex fidanzata di Andrew Tate, ha intentato una causa per aggressione sessuale, violenza di genere e percosse contro l’influencer, già accusati in Romania di traffico di esseri umani e stupro. Sono passate appena due settimane da che l’Amministrazione Trump, di cui Tate è un fervente sostenitore, lo avrebbe aiutato a tornare negli Stati Uniti.
Stern sostiene che durante un incontro all’hotel Beverly Hills l’11 marzo, iniziato consensualmente, Tate sarebbe diventato violento, soffocandola fino quasi a farle perdere i sensi. Come riporta il tabloid TMZ (Fox Corporation), la denuncia presentata dalla ragazza alla polizia di Beverly Hills include alcune foto che mostrerebbero il suo viso contuso e alcuni messaggi scritti da Tate: “Mi piace picchiarti, è molto gratificante” e anche “Che senso ha averti se non ti picchio e non ti metto incinta?”. L’influencer “misogino autoproclamato” nega ogni accusa.
Giorni dopo l’aggressione, mentre si trovava a New York per lavoro, la donna si è recata al pronto soccorso, dove le sarebbe stato diagnosticato uno stato post-concussivo. Si tratta di una condizione che può svilupparsi dopo un trauma cranico lieve. I sintomi includono vertigini, mal di testa, problemi di memoria, difficoltà di concentrazione, affaticamento, ansia e disturbi del sonno che possono durare da alcune settimane a mesi.
Le accuse arrivano a poche settimane dopo dal controverso ritorno di Tate negli Stati Uniti, dopo il tempo trascorso in Romania in cui l’uomo ha soggiornato fra carcere e arresti domiciliari. Lui e il fratello Tristan sono stati arrestati a Bucarest a fine 2022 e incriminati formalmente l’anno scorso con l’accusa di tratta di esseri umani, stupro e costituzione di un gruppo criminale finalizzato allo sfruttamento sessuale delle donne.