I recenti attacchi social di Donald Trump nei confronti di Letitia James, procuratrice generale di New York, hanno indignato in particolar modo gli utenti del web. Il presidente ha infatti condiviso dei documenti che contenevano l’indirizzo di una delle proprietà della James: una mossa che non è passata inosservata, e che ha scatenato diverse reazioni e polemiche sui social.
Molti utenti di internet hanno affermato che l’intento di Trump fosse quello di intimidire e minacciare la funzionaria newyorkese. “Pubblicare le informazioni private di un procuratore generale che ti sta perseguendo non è una difesa legale, è una vera e propria intimidazione”, ha scritto un follower su X, “È disgustoso”.
Un altro utente ha invece definito il presidente statunitense come un “terrorista stocastico”, un termine coniato da studiosi ed esperti delle forze dell’ordine che si riferisce ad “incitamenti all’odio che aumentano la probabilità che le persone attacchino in modo violento e imprevedibile i bersagli di affermazioni feroci”. “In pratica sta ordinando un’aggressione, ed i pazzi lo sanno”, hanno aggiunto alcuni fruitori dei social.
Secondo il Meidas Touch Network, la settimana scorsa Trump ha condiviso un blog intitolato “I permessi edilizi dell’AG Letitia James sollevano seri interrogativi”, in cui si ponevano domande sul numero di unità abitative di una proprietà appartenente alla funzionaria. L’articolo includeva documenti che mostravano le precedenti pratiche della James, che includevano l’indirizzo dell’abitazione.
Nel corso degli ultimi anni, Trump ha attaccato in più occasioni la procuratrice generale di New York. Già nell’ottobre 2023, il leader MAGA aveva condiviso un articolo dell’attivista di estrema destra Laura Loomer che conteneva l’indirizzo della residenza di James.
All’epoca, ciò sollevò dubbi sul fatto che il tycoon avesse violato il gag-order impartito dal giudice Arthur Engoron, che supervisionò il processo al termine del quale Trump avrebbe dovuto pagare un risarcimento multimilionario per aver gonfiato in modo fraudolento il valore dei suoi beni per favorire le sue esigenze commerciali.
Il processo era stato avviato da una causa intentata da James contro Trump, i suoi figli e la sua società immobiliare.