La Public Broadcasting Service (PBS) e la National Public Radio (NPR) sono finite nel mirino dei repubblicani del Congresso. In una udienza organizzata da Marjorie Taylor Greene, intitolata “Anti-American Airwaves”, le due più grandi reti di media pubbliche del Paese sono state accusate di essere “antiamericane”, vicine alla sinistra radicale, di pubblicare notizie false e di indottrinare i più giovani con programmi che sostengono la comunità LGBTQ.
I dirigenti di PBS e NPR hanno dichiarato che tali affermazioni erano false, sostenendo che le loro emittenti rappresentavano una fonte fondamentale di informazioni accurate e di programmi educativi per milioni di americani.
L’udienza, organizzata da una nuova sottocommissione del Congresso, Delivering on Government Efficiency, ha rappresentato l’ennesimo attacco ai media in questi ultimi mesi. La Federal Communications Commission ha messo in dubbio l’obiettività delle principali organizzazioni d’informazione, e ha ordinato un’indagine su PBS e NPR. In realtà, le emittenti pubbliche e i fondi federali che le sostengono sono stati presi di mira dai legislatori repubblicani per decenni.
Mercoledì, i dirigenti di NPR e PBS hanno difeso le loro programmazione e la loro importanza per ascoltatori e spettatori, sottolineando anche come nel corso degli anni siano state in grado di coprire le notizie nelle aree più remote e rurali della nazione.
Nel corso dell’udienza, la Greene ha attaccato duramente Katherine Maher, attuale amministratore delegato di NPR, per i suoi post social in cui definiva Trump come un “razzista” ed un “sociopatico”. I repubblicani hanno anche citato l’esperienza di Uri Berliner, un redattore veterano della NPR che l’anno scorso aveva sostenuto in un saggio che l’organizzazione era ormai contraddistinta da pregiudizi liberali.
Nel corso dell’udienza, inoltre, i repubblicani non hanno perso occasione per criticare la “propaganda comunista” portata avanti, a loro dire, dalle due reti. Le accuse in questione, hanno suscitato una certa ilarità tra le fila dei democratici, che al contrario hanno difeso il lavoro svolto dalle organizzazioni, ed in particolar modo i loro programmi per bambini.
Perdere il sostegno dei fondi federali, per le due reti sarebbe un problema non di poco conto. Ciò significherebbe indebolire l’informazione locale, soprattutto nelle aree più decentrate della nazione.
Lunedì, il Pew Research Center ha dichiarato che un sondaggio condotto questo mese ha mostrato che il 43% degli americani ritiene che NPR e PBS dovrebbero continuare a ricevere finanziamenti federali.