Un pilota e le sue due giovani figlie sono sopravvissuti sull’ala di un aereo per circa 12 ore dopo che il velivolo sul quale viaggiavano si è schiantato ed è rimasto parzialmente sommerso in un lago ghiacciato dell’Alaska. Il Piper PA-12 Super Cruiser stava facendo un giro turistico da Soldotna a Skilak Lake, nella penisola di Kenai.
A dare l’annuncio della scomparsa del velivolo dai radar, era stato John Morris, il padre dell’uomo che era alla guida del Piper. L’allarme via social è stato visto da diversi piloti privati, tra cui Terry Godes, il volontario che ha avvistato il velivolo in prossimità del lago Tustumena.
“Ho creduto fossero morti, ma poi avvicinandomi ho potuto vedere che c’erano tre persone in cima all’ala dell’aereo”, ha dichiarato Godes, “si muovevano e chiedevano aiuto”.
I tre sono poi stati tratti in salvo dall’Alaska Army National Guard dopo che Godes aveva lanciato l’allarme. Sono stati trasferiti d’urgenza in ospedale, ma le loro condizioni di salute erano stabili, nonostante le gelide temperature a cui erano stati esposti per ore.
Godes ha affermato che i passeggeri del Piper, nonostante la disavventura, devono ritenersi decisamente fortunati. I tre sono riusciti a sopravvivere non solo allo schianto del velivolo, ma anche ai circa -20 gradi sotto lo zero. L’aereo non è affondato grazie al ghiaccio, ma senza l’intervento di Godes i presenti sarebbero morti senz’altro di ipotermia.
Come riferito dagli ufficiali della Guardia Nazionale locale, le operazioni di salvataggio sono state alquanto complesse. Il pilota, in particolare, era finito in acqua in seguito allo schianto, ed è quello che ha rischiato maggiormente di morire congelato.
L’Alaska ha poche strade, per cui molte comunità sono costrette a fare affidamento su piccoli aerei per spostarsi. Solo il mese scorso, 10 persone sono morte quando un velivolo da trasporto passeggeri, si è schiantato sul ghiaccio nel Norton Sound, vicino a Nome, sulla costa occidentale dello Stato.