Angelina Jolie ha creato Atelier Jolie, un nuovo centro culturale a New York. L’attrice ha trasformato un edificio storico di Manhattan in un centro artistico e culturale, che riunisce artisti, intellettuali e creativi di tutto il mondo. L’edificio a due piani al numero 57 di Great Jones, a Noho un tempo appartenuto ad Andy Warhol e abitato da Jean-Michel Basquiat, è ora uno spazio aperto alla sperimentazione artistica e all’inclusione sociale. Jolie ha dichiarato di voler creare una comunità di artisti impegnati e ha reso lo spazio accessibile gratuitamente a chiunque voglia partecipare.
L’attrice, regista ed ex inviata speciale dell’agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite ONU, ha comprato l’edificio la scorsa estate nel mese di luglio e dopo una lunga ristrutturazione durata alcuni mesi, che ha coinvolto anche il restauro dei graffiti all’esterno della struttura, ha aperto a dicembre il suo atelier. Lo spazio dedicato all’arte nel senso più ampio, comprende anche un laboratorio di moda basato su concetti contemporanei quali il riuso, la circolarità e l’ecosostenibilità, in linea anche con i principi di accessibilità su cui si basa la filosofia del centro culturale. Per questo motivo, all’interno del laboratorio vengono impiegati tessuti di scarto e materiali vintage per nuove creazioni. In particolare, l’attività del centro punta a valorizzare i talenti dei rifugiati. In questo senso l’approccio di Angelina è nato quando si è dimessa dal suo incarico con l’ONU a dicembre: l’attrice infatti ha spiegato che era giunto il momento di “lavorare in modo diverso, impegnandosi direttamente con i profughi e le organizzazioni locali”. Atelier Jolie ospita al suo interno anche un caffè la cui filosofia gestionale riflette appieno l’impegno umanitario dell’attrice. Questo è gestito in collaborazione con EatOffBeat, una società di catering con un avamposto al Chelsea Market che assume rifugiati di talento e chef immigrati che propongono piatti della loro cucina tradizionale.