Istanbul si è spaccata a metà e sta vincendo la legge del silenzio forzato. Dopo l’arresto del sindaco Ekrem Imamoglu, anche principale avversario del presidente Tayyip Erdogan alle elezioni del 2028, le proteste sono state duramente represse dalla polizia della città. In ultimo, da oltreoceano è arrivata una chiara risposta: su X sono stati sospesi gli account che sostenevano il partito dell’opposizione.
Politico ha riportato che “gli account di attivisti associati alle università”, il centro nevralgico dell’opposizione, che hanno condiviso orari, posizioni o informazioni generiche sulle proteste sono stati rimossi dalla piattaforma. Secondo quanto riferito dal ministro degli Interni turco Ali Yerlikaya, le autorità hanno individuato e bloccato 326 profili per “incitamento all’odio”, 72 dei quali basati fuori dalla Turchia. Fra questi, 54 persone sono state arrestate perché dal 2022 la legge turca lo consente se il governo turco emette un mandato.
La sospensione dei profili sembra valere solo all’interno dei confini turchi. Un esempio è Ömer Faruk Aslan che appare ancora attivo dagli Stati Uniti, ma non in Turchia. È stato disattivato perché, a suo dire, uno dei suoi post ha ricevuto 6 milioni di visualizzazioni.
Nella notte fra sabato e domenica, il governo turco ha riferito che sono state arrestate altre 343 persone per aver organizzato proteste a Istanbul, Ankara, Izmir, Adana, Antalya e Konya.
Dagli albori delle trattive fino all’acquisizione nel 2022, Elon Musk aveva vantato di voler rendere l’allora Twitter la culla del “Free speech”: sarebbero stati gli utenti a segnalare gli account e i contenuti “non appropriati” e dei tecnici specializzati avrebbero valutato caso per caso. Nel corso degli anni sono stati riammessi una serie di account che erano stati bannati. Primo fra tutti Donald Trump, che era stato rimosso per aver istigato i suoi follower durante l’assalto a Capitol Hill il 6 gennaio 2021; poi Kanye West, per gli attacchi antisemiti; Andrew Tate, per aver violato le policy di Twitter sull’hate speech; ma anche la deputata repubblicana della Georgia Marjorie Taylor Greene, per aver diffuso informazioni false sul Covid-19 durante la pandemia.
Non è la prima volta che, dall’acquisizione di Musk, gli utenti turchi hanno accesso limitato a X. Nel 2023, durante la scorsa campagna elettorale ed Erdogan si giocava la rielezione, la piattaforma aveva posto delle limitazioni per “garantire che rimanesse a disposizione del popolo turco”. Secondo i rapporti sulla trasparenza, X ha accettato circa l’86% delle richieste di rimuovere di certi contenuti da parte del governo turco nella seconda metà del 2024.