Domenica 23 marzo, Papa Francesco è apparso dal balcone del quinto piano dell’ospedale Gemelli di Roma dove è stato ricoverato per 37 giorni a causa di una polmonite bilaterale. Il Pontefice, seduto in sedia a rotelle ha salutato brevemente il personale medico dell’Università Cattolica e del Policlinico Gemelli e benedetto la folla di fedeli che riempiva il piazzale ancora adornato di disegni, fiori, dediche, lumini accesi, corone di rosari che sono stati posti dai fedeli in questi giorni. Poi, durante il tragitto che dal Gemelli doveva portarlo in Vaticano a bordo della sua Fiat 500 bianca che procedeva lentamente tra la folla, il Pontefice ha deciso, con un cambio di programma, di visitare l’icona della Salus Populi Romani a Santa Maria Maggiore dove si è raccolto in preghiera. L’immagine sacra riprodotta e diffusa in tutto il mondo è invocata nelle carestie, nelle guerre e pestilenze. Papa Francesco ha poi consegnato al cardinale Rolandas Makrickas una offerta di fiori da porre davanti all’icona. Arrivato in Vaticano, ad accoglierlo c’era una enorme una folla emozionata di fedeli e pellegrini che lo ha salutato con cori e applausi mentre lui ricambiava salutando con la mano.

Prima di mostrarsi ai fedeli, il pontefice ha diffuso attraverso i media, il testo dell’Angelus per la domenica del 23 marzo: ”In questo lungo tempo di ricovero, ho avuto modo di sperimentare la pazienza del Signore, che vedo anche riflessa nella premura instancabile dei medici e degli operatori sanitari, così come nelle attenzioni e nelle speranze dei familiari degli ammalati. Questa pazienza fiduciosa, ancorata all’amore di Dio che non viene meno, è davvero necessaria alla nostra vita, soprattutto per affrontare le situazioni più difficili e dolorose”, aggiunge il Pontefice.
“Mi ha addolorato la ripresa di pesanti bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, con tanti morti e feriti. Chiedo che tacciano subito le armi; e si abbia il coraggio di riprendere il dialogo, perché siano liberati tutti gli ostaggi e si arrivi a un cessate il fuoco definitivo”, afferma. “Nella Striscia la situazione umanitaria è di nuovo gravissima ed esige l’impegno urgente delle parti belligeranti e della comunità internazionale”, aggiunge il Pontefice.
“Con tanta pazienza e perseveranza state continuando a pregare per me: vi ringrazio tanto! Anch’io prego per voi”, afferma il papa nel testo preparato per l’Angelus. “E insieme imploriamo che si ponga fine alle guerre e si faccia pace, specialmente nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del Congo”, aggiunge. “La Vergine Maria ci custodisca e continui ad accompagnarci nel cammino verso la Pasqua”, ha concluso Papa Francesco.