Sono già entrati nel vivo i negoziati per la pace in Ucraina. Si sono incontrate nel territorio neutrale di Riad, in Arabia Saudita, le delegazioni ucraina e statunitense per il primo round di colloqui. Poi verranno raggiunti anche dai rappresentanti russi, dopo che il presidente Vladimir Putin ha respinto una prima proposta di cessate il fuoco della durata di trenta giorni.
“Una discussione produttiva e mirata” durata cinque ore circa, ha commentato su X il ministero della Difesa ucraino Rustem Umerov. “Abbiamo affrontato punti fondamentali: tra cui quello dell’energia. L’obiettivo del presidente Volodymyr Zelensky è garantire una pace giusta e duratura per il nostro Paese e il nostro popolo, e, per estensione, per tutta l’Europa. Stiamo lavorando per rendere questo obiettivo una realtà”. Ma non sono trapelati altri dettagli.
Secondo Ukrinform, oltre a Umerov, al viceministro degli Esteri Oleksandr Karasevych, nella delegazione ucraina ci sono anche i vicecapi dell’ufficio presidenziale Pavlo Palisa e Ihor Zhovkva, il viceministro dell’Energia Mykola Kolisnyk e altri rappresentati militari dei settori della difesa navale e aerea.
Intanto, il presidente ucraino Zelensky ha rilanciato la necessità di fare pressioni soprattutto sulla controparte russa. “Dobbiamo spingere Putin a dare un vero ordine per fermare gli attacchi”. Il leader di Mosca ha rifiutato l’offerta congiunta di Washington e Kiev, rilanciando solo la sospensione degli attacchi aerei contro le strutture energetiche. Questa settimana, entrambe le parti hanno continuato imperterrite con altre aggressioni. “Dall’11 marzo c’è una proposta per un cessate il fuoco incondizionato – ha detto Zelensky –. E tali attacchi sarebbero ormai cessati. Ma è la Russia che continua con tutto questo. Senza pressioni, a Mosca continueranno a disprezzare la vera diplomazia e a distruggere vite”.
In questa sessione di negoziati, gli americani sono guidati dall’inviato speciale Steve Witkoff che, con il sostegno di Donald Trump, è ottimista sulla possibilità di mettere fine al conflitto. I due hanno bocciato sonoramente gli sforzi mossi da Gran Bretagna e Francia per rafforzare le difese ucraine e proporre un piano di pace firmato Europa.
Dal suo canto, il Cremlino ha ridimensionato il progetto americano di risolvere il conflitto con tempestività. “Siamo solo all’inizio”, ha decretato il portavoce Dmitry Pskov.