Il Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti ha annunciato oggi l’intenzione di aprire alla trivellazione milioni di ettari di territorio incontaminato in Alaska. Il segretario Doug Burgum ha dichiarato che verranno concessi diritti di estrazione su oltre l’82% della National Petroleum Reserve-Alaska che si estende per 10 milioni di ettari e sarà riattivato il programma per permettere nuove perforazioni nella Coastal Plain dell’Arctic National Wildlife Refuge che con i suoi 631 mila ettari è la più vasta area naturale protetta degli Stati Uniti. La decisione ribalta le misure di tutela ambientale adottate da Joe Biden nel 2023. In quel periodo infatti l’ex presidente degli Stati Uniti aveva annullato le licenze di trivellazione per gas e petrolio in questa area con l’obiettivo di proteggere l’ambiente e contrastare il cambiamento climatico, anche in considerazione del fatto che questo sta colpendo l’Artico a un ritmo più veloce rispetto al resto del mondo.
Inoltre, il Dipartimento degli Interni lavorerà a un progetto per la costruzione di un gasdotto con l’obiettivo di trasportare gas naturale liquefatto per l’esportazione in Asia.
Sotto l’amministrazione Biden era stato bloccato anche il progetto per Ambler Road, che avrebbe dovuto attraversare Gates of the Arctic National Park and Reserve, poichè avrebbe danneggiato le comunità indigene della regione e l’habitat della fauna selvatica. La precedente amministrazione aveva preso queste decisioni con l’obiettivo di raggiungere la transizione energetica sostenibile. Adesso, oltre alle perforazioni nella Coastal Plain dell’Arctic National Wildlife Refuge il nuovo dipartimento dell’amministrazione Trump lavorerà alla costruzione della Ambler Road sulla natura incontaminata del nord dell’Alaska, per consentire la gestione di una miniera per l’estrazione di rame e zinco.
La decisione ha già attirato l’attenzione degli ambientalisti che si oppongono ritenendola una scelta catastrofica per l’ambiente che danneggia anche le comunità native che vi abitano come gli Athabaskan e gli Inupiat. “Qualsiasi perforazione petrolifera o qualsiasi leasing comprometterà gravemente ciò che è veramente speciale del rifugio”, ha detto Bobby McEnaney, direttore della conservazione del territorio presso il Natural Resources Defense Council, un’ organizzazione ambientale internazionale senza scopo di lucro con sede a New York fondata nel 1970. “Il rifugio ospita un numero straordinario di specie di fauna selvatica, l’habitat degli orsi polari, del bue muschiato e dei caribù. È importante per molte persone indigene che vivono lassù”, ha sottolineato McEnaney. Anche l’attivista Alex Johnson della National Parks Conservation Association, una associazione ambientale indipendente fondata nel 1919 negli USA, ha detto che “la costruzione della Ambler Road inquinerebbe uno dei paesaggi intatti più spettacolari dell’intero sistema di parchi nazionali, inclusi 11 importanti attraversamenti fluviali. “Questo nuovo ordine è profondamente preoccupante per chiunque si preoccupi dei parchi nazionali e della fauna selvatica nell’Artico”, ha aggiunto.