Il presidente americano Donald Trump torna all’attacco contro la regolamentazione ambientale e annuncia il rilancio del carbone. Con una dichiarazione che ha immediatamente scatenato polemiche, il politico ha promesso l’avvio di “centinaia” di nuove centrali, nonostante il forte declino di questo combustibile e il suo impatto significativo sul cambiamento climatico.
“Dopo anni di dominio da parte degli estremisti ambientalisti, che hanno permesso alla Cina di superarci” ha scritto il leader del GOP su TruthSocial, “la mia amministrazione avvierà immediatamente la produzione di energia con carbone pulito”. Un concetto, questo che gli esperti hanno più volte definito fuorviante: sebbene alcune tecnologie consentano di catturare parte delle emissioni, il processo di estrazione continua a rilasciare metano, un gas serra molto più potente della CO2.
Mentre il minerale ha rappresentato oltre il 50% dell’energia prodotta negli Stati Uniti nei primi anni 2000, oggi la sua percentuale è scesa al 21%, superata dal gas naturale e dalle rinnovabili. Questo però non ha impedito a Trump di smantellare una serie di normative ecologiche. L’amministratore dell’Environmental Protection Agency, l’agenzia per la protezione dell’ambiente negli USA, Lee Zeldin, ha definito le nuove misure “un pugnale nel cuore della religione del cambiamento climatico e l’inaugurazione dell’età dell’oro per l’America”.
Tuttavia, esperti e ambientalisti avvertono che la revisione delle leggi potrebbe incontrare ostacoli legali. La regolamentazione dell’amministrazione Obama del 2009, che ha classificato i gas serra come un pericolo per la salute pubblica, costituisce la base giuridica di molte norme sul clima e difficilmente potrà essere ribaltata senza battag.llie in tribunale. David Doniger membro di Natural Resources Defense Council, un’organizzazione no-profit statunitense che si occupa di tutela ambientale e sostenibilità, ha sottolineato: “Di fronte alla scienza consolidata, è improbabile che l’EPA possa sostenere una posizione contraria che regga a un processo legale”.
Sebbene le decisioni del presidente in carica mirino a rafforzare il sostegno dell’industria fossile e rilanciare la produzione nazionale, i rischi di scontri con una forte opposizione sia della comunità scientifica sia dei tribunali che potrebbero bloccare i piani, rimangono alti. Mentre il resto del mondo accelera verso la transizione energetica, gli Stati Uniti si concentrano su soluzioni controverse che potrebbero ridefinire il loro futuro ambientale ed economico.