Ieri, il presidente Trump ha annunciato che revocherà la protezione dei servizi segreti ad Hunter ed Ashley Biden, figli del suo predecessore alla Casa Bianca, Joe Biden.
I due, attualmente sono sorvegliati rispettivamente da 18 e 13 agenti. In un post rilasciato sul suo profilo Truth, Trump ha definito “ridicolo” il numero di persone assegnate alla loro protezione. “Hunter Biden ha avuto la protezione dei servizi segreti per un lungo periodo di tempo, il tutto pagato dai contribuenti degli Stati Uniti”, ha detto il presidente, “lo stesso vale per Ashley, che verrà cancellata dalla lista”.
Gli ex presidenti e i loro coniugi beneficiano della protezione a vita dei Servizi Segreti, mentre ai loro figli è garantita la sorveglianza fino ai 16 anni, secondo la legge federale. Un’età che in effetti sia Hunter che Ashley Biden hanno superato da tempo, avendo rispettivamente 55 e 43 anni.
Tuttavia, i presidenti uscenti possono estendere la protezione a coloro che non ne avrebbero diritto fino a sei mesi dopo la cessazione del mandato, come hanno fatto Biden per i suoi figli e Trump per la sua famiglia dopo aver lasciato l’incarico nel 2021. In precedenza, tale decisione era stata presa anche da Barck Obama e George W. Bush.
A dicembre, in uno dei suoi ultimi atti da presidente, Biden ha graziato suo figlio Hunter Biden, condannato per tre reati federali legati alle armi e per accuse fiscali. L’ex leader democratico ha affermato di credere che suo figlio fosse stato “perseguitato in modo selettivo e ingiusto”.
“Siamo consapevoli della decisione del Presidente di porre fine alla protezione di Hunter e Ashley Biden”, ha infine comunicato il Secrete Service dopo le parole di Trump, “L’agenzia si adeguerà e sta lavorando attivamente con i dettagli di protezione e con la Casa Bianca per garantire la conformità il prima possibile”.