Donald Trump e Vladimir Putin sono stati per quasi tre ore al telefono alla ricerca di un accordo per porre fine ai combattimenti tra Russia e Ucraina. “La mia conversazione telefonica con il presidente russo Putin è stata molto buona e produttiva – scrive su Truth Social il capo della Casa Bianca –. Abbiamo concordato un immediato cessate il fuoco su tutta l’energia e le infrastrutture, con l’intesa che lavoreremo rapidamente per avere un cessate il fuoco completo e, in definitiva, la fine di questa orribile guerra tra Russia e Ucraina”.
Ma poche ore dopo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riportato oltre 40 attacchi di droni Shahed su obbiettivi in Ucraina, incluse alcune infrastrutture civili. Secondo il computo di Kiev. Secondo Zelensky, Putin “di fatto ha rifiutato la proposta per un cessate il fuoco completo”: il presidente fa appello al mondo perché “risponda respingendo ogni tentativo di Putin di prolungare la guerra”. Sono d’accordo con lui diverse voce dall’Europa, dal ministro della difesa tedesco Boris Pistorius, per cui le richieste di Putin sono “inaccettabili”, all’alta rappresentante per la politica Ue, Kaja Kallas, che dice che la Russia “non vuole fare concessioni”. I leader europei si riuniscono da giovedì in un Consiglio Ue incentrato sulla crisi ucraina e sul piano per riarmare l’Europa di fronte al disimpegno degli Stati Uniti.
Il team di Trump si è impegnato ad avviare una spola diplomatica incontrando separatamente i rappresentanti di Mosca e Kiev, per definire il cessate il fuoco e un quadro per un accordo di pace che potrebbe porre fine alla guerra in modo permanente. Secondo l’inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, i colloqui continueranno domenica sempre a Jedda, in Arabia Saudita; non si sa se l’Ucraina sia invitata.
Il presidente USA aveva promesso una rapida fine al conflitto durante la sua campagna per la Casa Bianca, decantando le sue alte capacità di fare accordi. Finora non è stato in grado di trovare una soluzione.
Per Washington questi trenta giorni senza bombardare centrali elettriche e infrastrutture civili ucraine sarebbero il primo passo di un “movimento per la pace” come preambolo per una fine completa e duratura dei combattimenti. La Casa Bianca ha affermato che i negoziati “inizieranno immediatamente”. Non è stato chiarito se anche Zelensky sia d’accordo su questo piano del cessate il fuoco graduale perché il leader ucraino puntava a una tregua incondizionata e totale, in un momento in cui i militari di Kiev continuano a perdere terreno. Zelensky ha affermato che l’Ucraina è favorevole a fermare gli attacchi contro le infrastrutture energetiche approvati dalla Russia, ma ha bisogno prima di maggiori dettagli da Donald Trump della lunga conversazione che il presidente americano ha avuto con Putin. Solo “dopo aver ottenuto i dettagli dal presidente USA, daremo la nostra risposta”, ha detto Zelensky. Il presidente ucraino considera gli Stati Uniti i garanti della proposta e secondo lui Putin sta solo cercando di prendere tempo per indebolire l’Ucraina.
Non è chiaro se la Casa Bianca abbia accettato la condizione chiave presentata da Putin che prevede di interrompere tutti gli aiuti militari a Kiev. Zelensky aveva detto agli Stati Uniti di essere favorevole solo a un cessate il fuoco di trenta giorni, ma senza le pre-condizioni chieste dal presidente russo.
“I due leader – dice la Casa Bianca in un resoconto della telefonata – hanno concordato che il cammino verso la pace comincerà con il cessate il fuoco energetico e infrastrutturale, nonché con negoziati tecnici, che si terranno in Arabia Saudita”.
Durante il colloquio, Trump e Putin hanno concordato che un “rapporto bilaterale” migliore tra USA e Russia aiuterà la crescita globale economica e la stabilità geopolitica, con “enormi accordi economici” all’orizzonte.
Insomma, una prima, storica svolta tra USA e Russia dopo che le relazioni tra i due Paesi avevano toccato il gelo della guerra fredda. Una ripresa del dialogo che lascia la speranza che le trattative per la pace possano avviarsi concretamente. Anche perché sullo sfondo c’è la ripresa dei rapporti bilaterali tra Washington e Mosca con enormi accordi economici in ballo. I due leader hanno poi inviato un messaggio all’Iran sul nucleare: “Non dovrebbe mai trovarsi nella posizione di distruggere Israele”. Un avvertimento che è anche un’indicazione chiara: i due Paesi affronteranno il tema della proliferazione di armi strategiche, ma non è chiaro fin dove questo impegno possa spingersi. Putin e Trump hanno discusso anche la situazione in Medio Oriente, una “regione che presenta un potenziale di cooperazione per prevenire conflitti in futuro”.
Trump ha detto di avere discusso “molti elementi” di un accordo di pace in Ucraina durante la telefonata e che “migliaia di soldati stanno morendo”, precisando che Putin e Zelensky “vorrebbero vedere la fine” della guerra, sottolineando la necessità di “migliorare” il rapporto tra i due Paesi. “Il sangue e le risorse che Ucraina e Russia hanno versato in questa guerra sarebbe stato speso meglio per venire incontro alle necessità dei rispettivi popoli”, si legge nel comunicato rilasciato dalla Casa Bianca.
Trump e Putin hanno concordato che un miglioramento dei rapporti tra Washington e Mosca porterà “enormi vantaggi”. Tra questi, si legge nel comunicato della Casa Bianca, ci sono “enormi opportunità economiche”, oltre alla “stabilità geopolitica” una volta che sarà raggiunta la pace.