Bill Gates sta facendo pressione sull’amministrazione Trump affinché gli Stati Uniti continuino a sostenere le iniziative internazionali sulla sanità, come le campagne di vaccinazione per i bambini e le terapie per l’HIV.
Oltre a essere proprietario e co-fondatore di Microsoft, il miliardario è anche rappresentante della Bill & Melinda Gates Foundation, che condivide con l’ex moglie e che, con un budget annuale di 8 miliardi di dollari, si occupa dal 2000 di sostenere attività filantropiche in 130 Paesi. Gates si è recato a Washington per incontrare i membri del National Security Council a fronte dei tagli previsti dagli ordini esecutivi firmati da Donald Trump.
Dal 20 gennaio, il presidente USA è uscito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e ha ridotto dell’80% il personale dell’Agenzia statunitense per lo Sviluppo Internazionale (USAID) congelando anche miliardi di dollari di finanziamenti.
Gates ha avvertito anche i membri del Congresso che i finanziamenti federali sono fondamentali per poter portare avanti certe iniziative sulla salute e che la sua Fondazione non potrà sostituirsi al governo statunitense. Quindi se queste posizioni verranno mantenute, in futuro l’ente filantropico di Gates sarà costretto a decidere dove intervenire.
Fra i programmi più a rischio, ci sono la GAVI Alliance (ex Global Alliance for Vaccines and Immunisation) e il Fondo Globale per la lotta all’AIDS, alla tubercolosi e alla malaria. Infatti, secondo fonti interne, il segretario di Stato Marco Rubio starebbe valutando quali tagli effettuare da una lista di trenta progetti internazionali sulla sanità e questi sono in cima. Gli Stati Uniti forniscono ogni anno circa 300 milioni di dollari a Gavi e più di 1 miliardo di dollari al Fondo Globale.