Israele ha interrotto de facto il cessate il fuoco a Gaza. Dopo diversi attacchi sporadici nei giorni scorsi, all’alba di martedì, un’ondata di raid aerei israeliani su Gaza ha ucciso oltre 400 persone, secondo gli ospedali locali. Il bilancio si basa sui registri di sette ospedali e non include i corpi portati in altri centri sanitari più piccoli. I soccorritori stanno ancora cercando morti e feriti.
L’attacco a sorpresa ha infranto un periodo di relativa calma durante il sacro mese islamico del Ramadan. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu ha dichiarato di aver ordinato gli attacchi a causa della mancanza di progressi nei colloqui in corso per estendere il cessate il fuoco. Ha accusato Hamas del “rifiuto ripetuto di rilasciare i nostri ostaggi” e di aver respito le proposte dell’inviato mediorientale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff.
“Israele, da ora in avanti, agirà contro Hamas con una forza militare crescente”, si legge in un comunicato.
Attacchi sono stati segnalati in più località, tra cui il nord di Gaza, Gaza City, Deir al-Balah, Khan Younis e Rafah, nel centro e sud della Striscia di Gaza.
L’esercito israeliano ha ordinato alle persone di evacuare la parte orientale di Gaza e di spostarsi verso il centro del territori. ordini che fanno pensare che Israele stia per avviare nuove operazioni di terra.
Nonostante le suppliche delle famiglie degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas, che chiedono di arrivare alla definizione di una seconda fase di cessate il fuoco per ottenere la restituzione dei loro cari, Israele ha dichiarato che continuerà a combattere a Gaza “finché gli ostaggi non saranno restituiti”; lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, dopo la ripresa degli attacchi aerei sul territorio già devastato di Gaza.
“Non smetteremo di combattere finché gli ostaggi non saranno restituiti a casa e tutti i nostri obiettivi di guerra non saranno raggiunti”, ha affermato Katz. Oltre al rilascio degli ostaggi rimanenti, l’altro obiettivo principale di guerra di Israele è distruggere Hamas.
Ma il Forum delle Famiglie degli Ostaggi e dei Dispersi ha rilasciato una dichiarazione condannando la ripresa degli attacchi a Gaza. “L’affermazione che la guerra riparta per liberare gli ostaggi è una totale menzogna: la pressione militare mette in pericolo gli ostaggi e i soldati”, si legge nella dichiarazione. “Dobbiamo tornare al cessate il fuoco”.
Hamas da parte sua ha avvertito che i nuovi attacchi aerei di Israele violano il cessate il fuoco e mettono in pericolo la sorte degli ostaggi. Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato che la decisione di Netanyahu di lanciare attacchi diffusi sulla Striscia di Gaza equivale a una “condanna a morte” per gli ostaggi rimasti. In una dichiarazione rilasciata martedì mattina, Izzat al-Risheq, membro dell’ufficio politico di Hamas, ha accusato Netanyahu di aver ripreso la guerra per cercare di salvare la sua coalizione di governo di estrema destra.
Due fonti di Hamas hanno detto all’agenzia France Presse che negli attacchi su Gaza City è morto il generale Mahmoud Abu Watfa, a capo della polizia del movimento estremista, del ministero dell’Interno e dei servizi di sicurezza interni nella Striscia di Gaza.
I morti palestinesi a Gaza dall’inizio del conflitto, cioè dal 7 ottobre 2023 quando Hamas fece la sua sanguinosa incursione in terra israeliana uccidendo circa 1200 persone e prendendone centinaia di ostaggio, sono oltre 48.000 secondo il ministero della Sanità di Gaza controllato da Hamas, ma potrebbero essere molti di più, forse il doppio, senza calcolare i decessi per infezioni e malnutrizione in questo pezzo di terra sigillato da cui è impossibile fuggire.