Donald Trump intende annullare le grazie preventive concesse da Joe Biden ai membri della commissione della Camera che hanno osato indagare sugli eventi del 6 gennaio 2020, quando i sostenitori di Trump presero d’assalto il Congresso. Scrivendo su Truth Social, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che le firme di Biden erano “nulle” perché apposte “con una penna automatica”.
L’affermazione di Trump è arrivata dopo che la Heritage Foundation, un think tank di destra pro-Trump, ha pubblicato un rapporto sull’uso presunto dell’autopen da parte di Biden. Ma di che si tratta? Secondo l’Oxford Dictionary, è “un dispositivo meccanico che riproduce automaticamente la firma di una persona, utilizzato tipicamente in situazioni in cui è necessario firmare un grande volume di documenti”.
Né nuova né particolarmente significativa. Il primo a utilizzarla fu Thomas Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti. All’epoca – nel 1809 – il dispositivo veniva chiamato “poligrafo”, una sorta di bisnonna della penna automatica, ibrido tra una primitiva fotocopiatrice e un sistema meccanico di copia carbone. Usandolo, era possibile creare copie automatiche e in tempo reale delle lettere scritte a mano.
Jefferson, un vero geek ante litteram, dichiarò che “non avrebbe più potuto vivere senza” – e lo stesso vale per tutti i presidenti successivi, sebbene i sistemi attuali siano certamente più sofisticati. Barack Obama, ad esempio, firmò un accordo sul fiscal cliff da Washington mentre trascorreva le vacanze di Natale con la sua famiglia alle Hawaii.
Difficile credere che un presidente americano – nell’era delle firme digitali – sia tenuto a firmare uno per uno di suo pugno tutti i documenti. Perché non reintrodurre il sigillo di cera? Tuttavia, secondo Trump, le grazie erano “nulle, vacanti e prive di qualsiasi validità ed effetto”.
La sua scelta di insulti e il tono perentorio riflettono la sua politica, e il post afferma che Biden potrebbe essere stato all’oscuro a dei documenti stessi. “Le ‘Grazie’ che Sleepy Joe Biden ha concesso al Comitato Non Selezionato di Teppisti Politici, e a molti altri, sono dichiarate NULLE, VACANTI E PRIVE DI QUALSIASI VALIDITÀ ED EFFETTO, perché sono state fatte con l’Autopen. In altre parole, Joe Biden non le ha firmate e, cosa ancora più importante, non ne sapeva nulla!”
Biden aveva graziato membri della sua famiglia e oppositori di Trump prima di lasciare la Casa Bianca, nel tentativo di proteggerli da possibili vendette. Il 20 gennaio, il suo ultimo giorno in carica, aveva concesso una grazia preventiva a tutti i membri della commissione della Camera che indagavano sull’attacco del 6 gennaio, sebbene gli stessi parlamentari avessero dichiarato di non averne bisogno, non avendo commesso alcun reato.
Trump scrive personalmente i suoi post? Sì, secondo i suoi collaboratori: il suo stile è riconoscibile dall’abbondanza di lettere maiuscole. Inoltre, ha espresso lo stesso concetto durante il volo di ritorno a Washington dalla Florida a bordo dell’Air Force One domenica, dicendo ai giornalisti: “Non è una mia decisione – spetterà a un tribunale – ma direi che sono nulle e prive di effetto, perché sono certo che Biden non aveva idea di cosa stesse succedendo, e qualcuno ha usato una penna automatica per firmare e concedere grazie.” E ancora: “I documenti necessari per la grazia non sono stati spiegati a Biden, né approvati da lui. Non ne sapeva nulla, e le persone coinvolte potrebbero aver commesso un reato.”
Trump ha anche accusato i membri della commissione di aver “distrutto e cancellato TUTTE le prove ottenute durante la loro caccia alle streghe durata due anni contro di me e molte altre persone innocenti”, motivo per cui “devono capire perfettamente di essere soggetti a un’indagine ai massimi livelli.”
Un post su Truth Social, tuttavia, non è ancora un atto ufficiale, ma più probabilmente un test per sondare il terreno.
Come osservato dal Guardian, ci sono anche precedenti legali che indicano che Trump ha torto. Nel 1929, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti stabilì che “spetta interamente al presidente decidere” il metodo con cui viene concessa una grazia. L’anno scorso, una corte d’appello federale ha stabilito che le grazie presidenziali non devono nemmeno essere messe per iscritto.