Donald Trump ha firmato venerdì un ordine esecutivo che mira a smantellare sette agenzie federali, tra cui quella che supervisiona Voice of America e altri organi di informazione finanziati dal governo USA in tutto il mondo.
La mossa si inserisce nel quadro di profonda ristrutturazione della macchina amministrativa federale, ad opera del Dipartimento di Efficienza Governativa (DOGE) di Elon Musk, che ha già portato a significativi tagli del personale e cancellazioni di programmi all’interno del settore pubblico.
Le agenzie colpite dall’ordine includono il Federal Mediation and Conciliation Service, che lavora per prevenire e risolvere scioperi e controversie sindacali; il Woodrow Wilson International Center for Scholars, un think tank indipendente; l’Institute of Museum and Library Services, che finanzia e supporta musei, biblioteche e archivi; l’U.S. Interagency Council on Homelessness, impegnato nella prevenzione e nel superamento del problema dei senzatetto; il Community Development Financial Institutions Fund, che fornisce assistenza finanziaria alle comunità in difficoltà; e la Minority Business Development Agency, che sostiene le imprese di proprietà di minoranze.
Sabato, intanto, l’American Civil Liberties Union (ACLU) ha ottenuto una vittoria immediata contro l’amministrazione GOP in tribunale dopo aver presentato una causa per bloccare l’attuazione di un’obsoleta autorità bellica del XVIII secolo, l’Alien Enemies Act del 1798, che la Casa Bianca intendeva utilizzare per accelerare le deportazioni. Il tribunale ha concesso un’ingiunzione temporanea, bloccando le deportazioni per almeno due settimane, in attesa di ulteriori udienze.
L’organizzazione per i diritti civili ha contestato l’uso di poteri eccezionali in tempo di pace, definito “senza precedenti e illegale” da Lee Gelernt, vice direttore del progetto Immigrants’ Rights Project dell’ACLU.