Sean “Diddy” Combs si è dichiarato non colpevole riguardo alle accuse di lavoro forzato che lo vedono al centro di un’inchiesta federale. Il noto produttore discografico è comparso ieri in un’aula del tribunale di Manhattan a New York visibilmente trascurato, con capelli e barba brizzolati, dove ha assistito alle discussioni procedurali tra gli avvocati e il giudice Arun Subramanian.
L’atto d’accusa sostitutivo, reso pubblico il 6 marzo, non introduce nuove imputazioni ma amplia il quadro delle contestazioni contro Combs. Secondo il pubblico ministero, l’artista avrebbe costretto i suoi dipendenti a lavorare per lunghe ore con poco riposo, esercitando un controllo estremo attraverso minacce, incendi dolosi, violenza fisica e danni alla reputazione. In alcuni degli episodi riportati, un dipendente sarebbe stato anche costretto a compiere con lui atti sessuali, mentre un altro sarebbe stato fatto penzolare dal balcone di un appartamento.
Il caso di Combs si inserisce in un’indagine più ampia che lo vede già incriminato per reati come associazione a delinquere, traffico sessuale e sfruttamento della prostituzione. Questi crimini farebbero parte di un presunto schema durato decenni.
Il processo inizierà il 12 maggio ma nel frattempo, la difesa sta cercando di smontare alcune delle prove a carico del rapper, tra cui un filmato diffuso dall’emittente statunitense CNN che mostra Combs aggredire nel 2016, l’ex compagna Cassie Ventura in un hotel.
I legali dell’imputato hanno contestato l’autenticità del video, sostengono sia stato “sostanzialmente alterato”. Il network ha ribadito alle affermazioni, precisando di aver conservato la copia originale del documento.
Nonostante il quadro accusatorio, alcuni ex dipendenti hanno espresso pubblicamente il loro sostegno all’impresario, descrivendolo come un leader esigente capace di fornire grande ispirazione.
Il giudice Subramanian ha anche chiesto alle parti di trovare un accordo su come e in quale misura il video diffuso da CNN possa essere usato come prova nel processo. In caso di disaccordo, saranno necessarie mozioni formali per determinarne l’ammissibilità. La causa continua a catturare una grande attenzione mediatica e pone Combs al centro di una delle più controverse battaglie legali del mondo dell’intrattenimento.