Venerdì, il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha definito l’ambasciatore sudafricano negli USA, Ebrahim Rasool, come “persona non grata”, accusandolo inoltre di essere un provocatore razzista.
“L’ambasciatore non è più il benvenuto nel nostro amato Paese”, ha dichiarato Rubio, “Non abbiamo nulla di cui discutere con lui e quindi è considerato persona non grata”.
Rasool aveva iniziato il suo secondo mandato negli States lo scorso 13 gennaio, quando alla Casa Bianca vi era ancora il presidente democratico Joe Biden.
Tuttavia, i legami tra gli USA e il Sudafrica si sono deteriorati progressivamente da quando Trump, una volta tornato al governo, ha tagliato gli aiuti finanziari statunitensi al Paese, citando la disapprovazione per la politica fondiaria locale e per la causa di genocidio intentata presso la Corte internazionale di giustizia contro Israele, alleato di Washington. Causa, tra l’altro, che era stata fortemente sostenuta dallo stesso Rasool.
A gennaio, il presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, ha firmato una legge volta a rendere più facile per lo Stato espropriare terreni nell’interesse pubblico, in alcuni casi senza risarcire il proprietario. Il leader locale ha difeso tale politica, che mira a livellare le disparità razziali nella proprietà terriera nella nazione.
Al tempo, Musk, originario di Pretoria, disse che i sudafricani bianchi erano vittime di “leggi razziste sulla proprietà”.
In questi mesi contrassegnati dal conflitto a Gaza, invece, Rasool ha sempre difeso la causa palestinese, criticando al contempo Israele ed il governo Netanyahu.
Nel settembre 2023 ha anche espresso il suo sostegno ad Hamas, postando su Facebook una foto di una sciarpa che, a suo dire, era firmata dall’allora leader del gruppo terroristico Ismail Haniyeh.
Nel suo comunicato rilasciato su X, il Segretario di Stato Rubio ha infine accusato l’ambasciatore di alimentare le tensioni razziali negli USA, e di odiare il popolo americano e lo stesso presidente Trump.