Secondo il Ministero della Sanità degli Houthi, è salito a 13 il bilancio dei morti dell’attacco aereo sulla capitale dello Yemen, Sanaa, ordinato da Donald Trump. Sarebbero tutti civili e altre nove persone sono state ferite. In una dichiarazione trasmessa dalla televisione Al-Massirah, il gruppo di ribelli supportato dall’Iran ha annunciato la controffensiva. “Gli attacchi non resteranno senza risposta. Le nostre forze armate sono pronte a rispondere all’escalation con l’escalation”.
Nel pomeriggio, il presidente Usa aveva annunciato con un post su Truth Social che “i coraggiosi soldati stanno portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi [Houthi] per proteggere le risorse navali e aeree degli americani e per ripristinare la libertà di navigazione”.
Gli Houthi hanno riferito che ci sono state esplosioni a Sanaa e nella provincia settentrionale di Saada, al confine con l’Arabia Saudita, e in quella meridionale di Dhamar. Tutte e tre le aree ospitano basi militari, ma sono anche densamente popolate.
Secondo quanto riferito da AP, questo è solo il primo di una serie di azioni contro gli Houthi ordinate da Trump ed è la risposta del presidente Usa alla minaccia del gruppo di ribelli di riprendere gli attacchi contro le navi israeliane nel golfo di Aden, su cui si affaccia lo Yemen. Gli Houthi sono scattati dopo l’ultimo blocco imposto da Israele sulla Striscia di Gaza.
Il presidente Usa ha anche minacciato l’Iran che lo riterrà “pienamente responsabile” nel caso gli Houthi decidano di contrattaccare. Solo due settimane fa, Trump aveva fatto recapitare una lettera a Teheran con la richiesta di ricominciare le trattative sulle armi nucleari.