Il presidente Donald Trump parlando al Dipartimento di Giustizia si è scagliato duramente contro i funzionari dell’era Biden. Li ha accusati di aver agito in modo partigiano e corrotto e ha definito i suoi oppositori come “feccia”, i giudici come “corrotti” e i procuratori che lo hanno indagato come “squilibrati”.
Il discorso era stato preparato per parlare della lotta al fentanyl. Con il logo del Dipartimento di Giustizia alle sue spalle, il capo della Casa Bianca si è lanciato in un farneticante atto d’accusa ai magistrati, agli agenti dell’Fbi e ai procuratori distrettuali che lo hanno indagato, ma anche ai giornali e ai giornalisti che criticano il suo operato.
Nei 45 minuti del suo furibondo e irrazionale atto d’accusa, in cui ha mostrato il totale disprezzo per la tradizione osservata dai suoi predecessori di non politicizzare l’agenzia federale di polizia, si è autoproclamato il “capo delle forze dell’ordine nel nostro Paese” e ha accusato la precedente amministrazione di aver fatto “tutto ciò che era in loro potere per impedirgli” di diventare presidente. Ha chiesto che i suoi “aguzzini legali”, così ha chiamato gli inquirenti che hanno svolto le indagini sul suo ruolo per il tentativo insurrezionale del 6 gennaio e per i documenti top secret portati e nascosti a Mar a Lago, siano mandati in prigione. “Sono persone cattive, persone davvero cattive. Dovrebbero andare in galera”, ha aggiunto, giurando di voler rifare il ministero e di vendicarsi dei suoi nemici.
“Mentre iniziamo un nuovo orgoglioso capitolo nelle cronache della giustizia americana, stiamo voltando pagina rispetto a quattro lunghi anni di corruzione, militarizzazione e di resa ai criminali violenti. Stiamo ripristinando una giustizia giusta, equa e imparziale sotto la costituzione dello Stato di diritto” ha affermato il presidente che, usando una metafora biblica, ha accusato l’amministrazione di Joe Biden di aver utilizzato la legge per punire gli “innocenti” e “premiare i malvagi”.
Looking forward to welcoming @POTUS to the Department of Justice tomorrow!
— Attorney General Pamela Bondi (@AGPamBondi) March 13, 2025
In piedi accanto a 180 chili di falso fentanyl, posti sotto una scatola con la scritta in caratteri cubitali “Dea Evidence”, Trump si è poi proclamato “il capo delle forze dell’ordine del nostro Paese”. “Pretenderò ed esigerò piena e totale responsabilità per i torti e gli abusi che sono stati commessi”. Ha citato tra questi le indagini che, a suo dire “hanno spiato la mia campagna, lanciato una serie infinita di false operazioni e campagne di disinformazione”. Ha inoltre accusato gli investigatori di aver “violato la legge su una scala colossale”. “Hanno perseguitato la mia famiglia, il mio staff e i miei sostenitori, hanno fatto irruzione nella mia residenza di Mar-a-Lago e hanno fatto di tutto per impedirmi di diventare presidente degli Stati Uniti”. La rabbia dipinta sul volto. “Negli ultimi anni, purtroppo, un gruppo corrotto di fanatici e radicali annidati nelle istituzioni americane ha distrutto la fiducia e la buona volontà costruite nel corso delle generazioni. Hanno usato in modo strumentale i vasti poteri delle nostre agenzie di intelligence e di sicurezza per cercare di ostacolare la volontà del popolo americano”. Ha aggiunto che i media che lo trattano in modo critico sono “llegali” e “corrotti”. Cnn, Msnbc e giornali non identificati “scrivono letteralmente male di me al 97,6%” e “questo deve finire. Deve essere illegale”. Trump li ha descritti come “braccio politico del partito democratico. E secondo me sono davvero corrotti e illegali. Ciò che fanno è illegale, influenzano i giudici e stanno davvero cambiando la legge, e non può essere legale. Non credo che sia legale. E lo fanno in totale coordinamento tra loro”. Questo nuovo attacco ai media è senza precedenti per un presidente in un Paese in cui la libertà di stampa è sancita dalla Costituzione. Trump chiama abitualmente i giornalisti che non gradisce “nemici del popolo” e definisce “fake news” le notizie che mettono in risalto le sue infinite raffiche di bugie. Da quando ha iniziato il suo secondo mandato a gennaio, il presidente si è mosso rapidamente per fare pressione sui media tradizionali come Associated Press e Reuters, ma anche CNN e MSNBC aumentando al contempo l’accesso alla Casa Bianca ai blog dei QAnon e ai media di destra.
Il presidente ha inoltre promesso di espellere dal governo quelli che ha definito “attori ribelli e forze corrotte”. “Smantelleremo e, anzi, esporremo in modo molto chiaro – ha dichiarato – i loro crimini atroci e le gravi irregolarità, a livelli mai visti prima. Sarà leggendario, anche per coloro che riusciranno a scoprire la verità e a rendere giustizia.”
Il presidente si è vantato di aver revocato le autorizzazioni di sicurezza ad alcuni ex funzionari che lo avevano indagato, oltre che di aver concesso la grazia ai rivoltosi condannati per aver malmenato gli agenti di polizia durante l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, definendoli “prigionieri politici trattati in modo vergognoso. Abbiamo rimosso i funzionari senior dell’Fbi che avevano dirottato risorse per inviare squadre speciali contro nonne e ostaggi del 6 gennaio”.
Alla fine, come se fosse stato un comizio elettorale, si sono diffuse le note di “YMCA” dei Village People, Trump ha lasciato il palco accennando un passo di danza, come faceva quando si congedava dai sostenitori, solo che stavolta la platea era formata da rappresentanti del governo, dell’intelligence e del Dipartimento di Giustizia, che applaudivano il suo insensato rabbioso discorso come fossero stati a un comizio MAGA.