Come rivelato dal Wall Street Journal, Washington e Pechino stanno discutendo la possibilità di organizzare un incontro tra il presidente americano Donald Trump, ed il leader cinese Xi Jinping. Il vertice potrebbe tenersi a giugno, mese in cui entrambi compiono gli anni.
L’indiscrezione arriva in un momento alquanto complesso, con l’amministrazione federale statunitense ad aumentare le tariffe sulle importazioni dalla Cina. Una strategia che, secondo gli addetti ai lavori, mira a creare una leva per i negoziati con Pechino.
Gli ultimi colloqui su un possibile summit nel mese in cui entrambi i leader festeggiano il compleanno segnalano la volontà da entrambe le parti di migliorare le loro relazioni, in mezzo alle tensioni commerciali che hanno destabilizzato i mercati e le aziende globali.
Da canto suo, Pechino ha un forte interesse a impegnarsi in nuovi negoziati, per fermare, o almeno rallentare, ulteriori aumenti tariffari e restrizioni tecnologiche da parte degli Stati Uniti. Ad inizio marzo, la Casa Bianca ha imposto nuovi dazi alla Cina, portando le tariffe medie sulle importazioni dal Paese asiatico al 35%: un notevole aumento rispetto al 14,5% del 2023.
Altre azioni prese in considerazione dal governo americano, includono la limitazione degli investimenti cinesi negli Stati Uniti e degli investimenti statunitensi in Cina e un’ulteriore limitazione della vendita di prodotti high-tech alle aziende cinesi. Per giustificare tali decisioni, il leader USA ha affermato che Pechino, in questi anni, non ha fatto nulla per tentare di fermare la crisi del fentanyl.
Al momento, né i funzionari cinesi né quelli di Washington hanno confermato i rumors circa il possibile incontro tra i due leader. Per Xi Jinping, il viaggio verso la capitale americana potrebbe comportare alcune insidie. I suoi fedelissimi temono infatti che una volta varcata la soglia dello Studio Ovale, il presidente cinese possa essere rimproverato bruscamente in diretta mondiale da Trump, come accaduto a Volodymyr Zelensky poche settimane fa.
Per questo motivo, dunque, i funzionari cinesi starebbero spingendo affinché sia il leader MAGA a volare a Pechino.
I consiglieri della Casa Bianca, da canto loro, hanno affermato che Trump non ha fretta di negoziare con Xi. Il leader americano, che ha ripetutamente elogiato Xi, definendolo un “buon amico”, continua anche a credere di poter adottare misure come i dazi, mantenendo allo stesso tempo un buon rapporto con il “collega” cinese.
Secondo il WSJ, invece, Pechino sarebbe ansiosa di negoziare con il team di Trump per evitare uno scontro tra superpotenze.