L’amministrazione Trump sta lavorando alla riapertura di un grande centro di detenzione nel sud del Texas, per le famiglie di migranti che rischiano l’espulsione dal Paese.
La società CoreCivic, Inc. ha dichiarato di aver raggiunto un accordo con l’Immigration and Customs Enforcement per riattivare il South Texas Family Residential Center a Dilley, in grado di ospitare fino a 2.400 persone. Riprendere la detenzione familiare è un duro colpo per i sostenitori degli immigrati, che hanno lottato per anni per porvi fine, affermando che era disumano trattenere bambini e adolescenti contro la loro volontà.
Il centro in questione era stato chiuso durante il mandato di Biden. Con il ritorno di Trump al comando, però, le cose sono destinate a cambiare nuovamente: fin dal suo primo giorno alla Casa Bianca, il leader MAGA ha affermato di voler portare a termine la più grande opera di deportazione di massa della storia della nazione.
Per promuovere un progetto di questo tipo, l’apertura e la costruzione di nuovi centri di detenzione per i clandestini è fondamentale, secondo l’opinione del governo. Lo spettro della ripresa della detenzione dei bambini migranti ha allarmato fin da subito le organizzazioni di difesa dei diritti.
“I piani dell’ICE di lavorare nuovamente in questa struttura, nota per la sua negligenza e per i suoi abusi, sono l’inizio di un altro capitolo oscuro nel trattamento degli immigrati da parte di questa nazione”, ha affermato Eunice Cho, avvocato senior presso il National Prison Project dell’American Civil Liberties Union, “CoreCivic celebra l’opportunità di trarre profitto dalla detenzione di bambini e famiglie immigrati presso la struttura di Dilley, che si tradurrà solo in ulteriori sofferenze inutili a spese dei contribuenti”.
Nel recente passato, una bambina di soli 2 anni è morta dopo essere stata rilasciata dalla struttura di Dilley. La madre ha intentato una causa federale contro CoreCivi, ma una giuria ha ritenuto che la società non era responsabile.
Negli anni, l’ICE ha definito le strutture in questione come “centri residenziali”. Tuttavia, alcuni specialisti, hanno affermato che la detenzione era dannosa per bambini e per gli adolescenti, che spesso tendevano ad ammalarsi o a maturare tendenze suicide.
“Ci risulta che il centro di Dilley ospiterà nuovamente le famiglie”, ha invece dichiarato in settimana Steve Owen, portavoce di CoreCivic, sottolineando nuovamente come quella in questione sia nient’altro che una struttura residenziale.
L’azienda ha infine spiegato che il fatturato annuo totale del centro si aggirerà intorno ai 180 milioni di dollari.