Che Donald Trump stesse lavorando allo smantellamento del Dipartimento dell’Istruzione non è certo un mistero. In settimana, inoltre, la Federal News Network è entrata in possesso di una circolare interna, con la quale l’agenzia ha comunicato ai suoi dipendenti che a breve il presidente firmerà un ordine esecutivo che determinerà la fine delle attività del dipartimento.
Il documento rivela che l’agenzia sta già preparando il suo personale alla chiusura, con piani per riassegnare le sue funzioni ad altri enti federali. “Questa riorganizzazione avrà un impatto sul personale, sui bilanci, sui rapporti e molto altro ancora – e nei prossimi mesi stabiliremo come realizzarla con il minimo ritardo e disturbo”, si legge nella nota, “Dobbiamo identificare quali funzioni, programmi e uffici del Dipartimento non sono previsti dallo statuto ed eliminarli. L’eliminazione della burocrazia dovrebbe liberarci, non limitarci, nel perseguire questi obiettivi. Rimuovere la burocrazia e le barriere burocratiche permetterà ai genitori di fare le migliori scelte educative per i loro figli”.
Come riferito da Federal News Network, l’azione di Trump mira a ridurre drasticamente il ruolo del dipartimento. Il documento in questione segue l’avviso rilasciato ai dipendenti dell’agenzia dalla neo segretaria Linda McMahon, fedelissima del leader MAGA, che ha affermato di essere stata incaricata di portare a termine “missione finale epocale”, ovvero di riconsegnare l’istruzione agli Stati e di eliminare il “gonfiore burocratico” dell’agenzia.

“Il nostro compito è quello di rispettare la volontà del popolo americano e del Presidente”, ha concluso la segretaria.
Trump, dal canto suo, è stato chiarissimo, spiegando che il fine ultimo del compito assegnato a McMahon sarà quello di “togliersi il lavoro”, chiudendo definitivamente il dipartimento.
Tuttavia, gli analisti hanno fatto notare che lo smantellamento dell’agenzia, che eroga finanziamenti a quasi tutte le scuole pubbliche K-12 del Paese e gestisce prestiti federali per studenti da 1,6 trilioni di dollari, richiederebbe in ogni caso l’approvazione del Congresso.
Per questo motivo, dunque, nonostante la circolare trapelata faccia intendere tutt’altro, il presidente non potrà liberarsi del dipartimento così velocemente. Al contempo, Trump ha già dato il via al ridimensionamento dell’ente, mettendo decine di dipendenti in congedo amministrativo e facendo pressione sul personale, affinché se ne andasse volontariamente.
Per gli addetti ai lavori, l’ordine esecutivo, che salvo novità, dovrebbe essere firmato nei prossimi giorni, proverà quantomeno ad accelerare le operazioni.
Tuttavia, l’ultima parola spetterà sempre al Congresso. Ad oggi, come riferiscono gli analisti del settore, sembra alquanto improbabile che quest’ultimo possa esprimersi a favore della chiusura del dipartimento dell’Istruzione.