L’Ucraina, scaricata dall’amministrazione Trump, è alla ricerca di un’alternativa a Starlink, il servizio di comunicazioni satellitari fornito dalla SpaceX del miliardario filo-trumpiano Elon Musk.
A entrare in scena è stata Eutelsat, colosso francese delle telecomunicazioni e proprietaria di OneWeb, che ha annunciato nei giorni scorsi di essere in trattative con i governi europei per fornire connettività satellitare aggiuntiva in Ucraina.
L’azienda ha dichiarato di essere “attivamente impegnata in collaborazioni con istituzioni europee e partner commerciali”, con l’intenzione di mettere a disposizione la sua tecnologia per “collegare in modo tempestivo le missioni e le infrastrutture più critiche in Ucraina”.
Eutelsat ha reso noto che i suoi colloqui con i governi europei si sarebbero concentrati sull’utilizzo di una combinazione delle sue costellazioni satellitari – OneWeb a 1.200 km di altitudine e i satelliti geostazionari a 35.000 km – per rafforzare la connettività satellitare in Ucraina e nella regione del Mar Nero. Entrambe le reti sono in grado di supportare i droni ucraini, capaci di infliggere danni significativi alle forze di terra russe.
OneWeb, che è già operativa in Ucraina attraverso un distributore tedesco, ha peraltro un’architettura tecnologica inferiore rispetto a quella di Starlink, che può contare su oltre 7.000 satelliti in orbita (OneWeb ne ha meno di 700). Inoltre, i terminali di OneWeb sono più grandi e meno portatili rispetto a quelli di Starlink, su cui l’Ucraina ha fatto affidamento sin dall’inizio del conflitto, soprattutto per migliorare la comunicazione tra le forze armate sul campo.
Tuttavia, dopo la recente sospensione degli aiuti militari da parte dell’amministrazione Trump, annunciata lunedì, le autorità di Kyiv temono che Musk potrebbe seguire le orme del presidente. L’uomo più ricco del mondo, tramite un tweet, ha sinora smentito le voci di un disimpegno, ma l’incertezza e lo scetticismo ucraino rimangono.
Il valore delle azioni di Eutelsat è intanto aumentato nelle scorse ore del 123%, per poi stabilizzarsi intorno al 70%, alimentato dalle aspettative che il sostegno europeo all’Ucraina possa tradursi in una maggiore domanda per i suoi servizi satellitari.
Contestualmente, l’Unione Europea ha annunciato una proposta da 150 miliardi di euro in prestiti ai governi per l’acquisto di equipaggiamenti militari. Per la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, ciò dovrebbe facilitare “l’approvvigionamento immediato di equipaggiamento militare per l’Ucraina”. Bruxelles ha confermato che l’UE sta esplorando “alternative possibili a Starlink in Ucraina”, incluse soluzioni come il sistema GovSatCom.
Quest’ultimo sistema, che aggrega le capacità satellitari dei vari Stati membri in una rete altamente sicura per servizi governativi come la gestione delle crisi e la sorveglianza delle infrastrutture critiche, potrebbe però essere operativo solo dal prossimo anno.