Un’esperienza unica e al tempo stesso inquietante è quella vissuta da un gruppo di turisti provenienti da Regno Unito, Francia, Germania e Australia, in Corea del Nord. I viaggiatori avevano partecipato a un tour, il primo organizzato dopo cinque anni, nella remota regione di Rason, nel nord-est del paese. Da quanto emerso il giro è stato caratterizzato da una sorveglianza costante, gli escursionisti sono stati strettamente monitorati in ogni momento e sottoposti a restrizioni severe e a controlli rigorosi.
Durante il soggiorno, hanno anche assistito a uno spettacolo coreografato organizzato da diversi scolari intenti a ballare e cantare attraverso uno sfondo composto da missili balistici animati, immagine che ancora una volta ha cercato di affermare la potenza militare della Nazione.
Un turista ha rivelato come il Paese sia particolarmente attento a ciò che viene mostrato agli stranieri e come la curiosità venga costantemente sorvegliata. L’obiettivo degli stranieri era quello di scoprire una terra avvolta nel mistero, ma ogni movimento era condizionato dalle richieste imposte dalla dittatura.
A ogni ospite, infatti, venivano fornite rigide linee guida che includevano il divieto di criticare il sistema politico o deridere la sua ideologia, onde evitare pene severe. Mike O’Kennedy, uno YouTuber britannico, come riportato dal quotidiano statunitense New York Post, ha raccontato di aver dovuto chiedere il permesso anche per usare il bagno, una situazione imbarazzante mai vissuta in altre parti del mondo.
Seppure alcuni paesaggi apparissero ben curati e le attrazioni rigorosamente pre-organizzate, i turisti hanno notato un notevole contrasto con l’immagine che la Corea del Nord voleva proiettare all’esterno, hanno infatti notato strade dissestate, marciapiedi instabili ed edifici in pessime condizioni.
Nonostante le numerose critiche, c’è chi si sempre mostrato disposto a difendere il paese. Antonio Razzi, ex senatore italiano noto per il suo coinvolgimento controverso nelle relazioni con lo “Stato totalitario”, nel suo libro Te lo dico da Nobel, racconta le sue interazioni con i funzionari del governo e descrive la Nazione come un luogo ricco di bellezze naturali, dove mette in luce aspetti spesso trascurati dalla narrazione internazionale.
ll politico ha costantemente sostenuto il regime di Kim Jong-un, e svolto un ruolo di facilitatore per favorite l’ingresso di alcuni imprenditori nel paese.