Gli incendi che hanno colpito sia la Carolina del Nord che quella del Sud hanno assunto velocemente proporzioni mai viste prima e stanno mettendo a dura prova i vigili del fuoco e le autorità locali. La situazione, simile a quella presentatasi in California, è stata complicata dalla combinazione di siccità e venti forti, che hanno favorito la propagazione delle fiamme.
Il governatore della Carolina del Sud, Henry McMaster, ha dichiarato lo stato di emergenza di fronte alla presenza di oltre 175 focolai in corso, che hanno già distrutto circa 170 ettari di bosco. Il più grande tra questi si trova vicino a Myrtle Beach, una delle destinazioni turistiche più famose del Paese, interessata da evacuazioni urgenti.
Anche in Carolina del Nord la situazione è altrettanto critica, con roghi che continuano a espandersi rapidamente. La città di Tryon, nella parte occidentale dello Stato, ha dovuto prendere misure per far allontanare i residenti da 20 strade e chiudere le attività a causa di un incendio che, partito da un’area vicino alla US 176, è sfuggito al controllo.
Le stime indicano che le fiamme abbiano già raggiunto una superficie di circa 160-200 ettari, al momento soltanto una piccola porzione sarebbe stata contenuta. L’origine del rogo pare essere legata a una linea elettrica abbattuta, le scintille portate dal vento avrebbero spinto l’incendio verso la montagna, minacciando diverse strutture. Le operazioni di spegnimento sono supportate dai vigili del fuoco di vari distretti, tra cui Polk, Henderson, Rutherford, Buncombe e Spartanburg.
Secondo il servizio forestale degli Stati Uniti, sono stati rilevati anche focolai in diverse zone delle foreste nazionali di Croatan, Nantahala, Uwharrie e Pisgah, con superfici coinvolte che vanno dai 10 ai 45 ettari. Pure le previsioni non sono incoraggianti, gli esperti temono un ulteriore peggioramento della situazione se le condizioni meteo non dovessero migliorare velocemente.