Il Washington Post continua a perdere lettori. In settimana, il patron del noto quotidiano statunitense, Jeff Bezos, aveva annunciato di voler modificare radicalmente le pagine degli editoriali del giornale, dichiarando: “Scriveremo ogni giorno a sostegno di due pilastri: libertà individuali e libero mercato”.
Le affermazioni del miliardario statunitense, però, hanno avuto un effetto boomerang. Ben 75.000 lettori, infatti, hanno deciso di disdire i rispettivi abbonamenti. Non solo: le dichiarazioni di Bezos hanno anche portato alle dimissioni di David Shipley, responsabile della pagina degli editoriali, ed alle lamentele di giornalisti storici del Post, tra cui il direttore associato David Maraniss e l’ex direttore esecutivo Marty Baron.
Quest’ultimo in particolare ha spiegato che la decisione di Bezos era stata dettata dal suo timore nei confronti del presidente Trump. D’altronde, alcune delle società del magnate, come Amazon e Blue Origin, hanno contratti con il governo federale per un valore di miliardi di dollari l’anno.
La nuova ondata di cancellazione degli abbonamenti da parte dei lettori, in realtà, è solo l’ultima di una lunga serie. Il primo episodio di questo genere si verificò ad ottobre 2024, quando Bezos impose al giornale di non sostenere alcun candidato delle elezioni presidenziali poi vinte nettamente da Trump. I vertici del quotidiano erano decisi a dare il loro endorsement a Kamala Harris. Dopo quell’episodio, nell’arco di poche settimane, il Post perse oltre 300.000 abbonati, secondo i dati riportati da NPR: in pratica, oltre il 12% dei lettori digitali.
Nonostante il quotidiano abbia attuato alcune strategie per attirare la curiosità di nuovi utenti, tra i corridoi della redazione in molti credono che senza le decisioni di Bezos il giornale avrebbe centinaia di migliaia di lettori in più.
Durante il primo mandato di Trump, sotto la proprietà del patron di Amazon e la direzione editoriale di Baron, il Post adottò il motto “La democrazia muore nell’oscurità”. Al tempo, inoltre, sulla pagina degli editoriali venne pubblicato un articolo secondo cui un secondo mandato del leader MAGA avrebbe danneggiato permanentemente la democrazia.
Con il ritorno di Trump alla Casa Bianca, la linea imposta da Bezos è cambiata radicalmente. In settimana, nel suo comunicato rilasciato su X, il proprietario ha affermato che nell’era di Internet, un giornale non è più obbligato a fornire una “sezione di opinioni ampia e articolata che cerca di coprire tutti i punti di vista”.
L’annuncio di mercoledì ha allarmato i redattori senior che lavorano alla sezione delle notizie. Il direttore esecutivo Murray, però, ha assicurato questi ultimi di non aver sentito nulla che suggerisse che Bezos volesse interferire con la copertura delle news, separata dalla sezione delle opinioni.