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February 28, 2025
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Un giudice federale ha impedito al DOGE di procedere coi licenziamenti

L'Office Of Personnel Management che ha mandato le lettere di dimissioni deve agire secondo il Congresso, non la Casa Bianca

Massimo JausbyMassimo Jaus

Musk_Donald_Trump 2_0225 Montage: Blazing Pixels

Time: 3 mins read

Una battuta d’arresto nei piani per i licenziamenti di alcuni dipendenti federali portati avanti dal DOGE di Elon Musk. Il giudice William Alsup, della corte federale di San Francisco, ha temporaneamente impedito alla Casa Bianca di ordinare alle agenzie federali di eliminare il personale in prova che sono stati dimessi con una lettera dall’Office Of Personnel Management. Questa decisione per ora blocca i tentativi di tagliare una parte della forza lavoro del governo.

Il magistrato Alsup ha stabilito che l’Office of Personnel Management (OPM), che ha firmato l’ordine di licenziamento, deve operare nel quadro delle leggi federali approvate dal Congresso e non sulle direttive della Casa Bianca e pertanto non ha l’autorità legale per imporre questi tagli alle altre agenzie federali.

Nella sentenza, il magistrato ha ordinato all’OPM di ritirare le direttive emesse in tal senso. “Il Congresso – ha scritto il magistrato – ha dato l’autorità di assumere e licenziare i propri dipendenti a queste agenzie federali. L’OfPM non ha l’autorità di assumere e licenziare i dipendenti delle altre agenzie. Può solo gestire il personale, ma deve operare nel quadro delle leggi federali approvate dal Congresso. Può assumere e licenziare solo i suoi dipendenti, non quelli assunti dagli altri dipartimenti”.

L’atto di citazione era stato presentato dal sindacato American Federation of Government Employees e dall’organizzazione no-profit Coalition to Protect America’s National Parks.

Questa decisione rappresenta una significativa battuta d’arresto nei piani della Casa Bianca. Il giudice Alsup ha evidenziato che l’OPM ha oltrepassato la propria autorità legale e ha ordinato all’agenzia di informare gli altri dipartimenti federali della mancanza di tale potere.

This ruling by Judge Alsup is an important initial victory for patriotic Americans across this country who were illegally fired from their jobs by an agency (@USOPM) that had no authority to do so.https://t.co/wrYrOShczX

— AFGE (@AFGENational) February 28, 2025

Una decisione che dà ragione ai sindacati e alle organizzazioni che hanno contestato legalmente l’autorità dell’OPM di ordinare questi licenziamenti. La sentenza blocca l’allontanamento dal posto di lavoro di circa 200 mila dipendenti federali in periodo di prova, inclusi 15 mila in California.

Inoltre, nella sua decisione il giudice ha riconosciuto la legittimità delle organizzazioni non profit, colpite dalla perdita di personale, nel presentare una citazione in giudizio contro l’OPM. Un’udienza è stata programmata per il 13 marzo per esaminare ulteriormente la questione.

In risposta a questa decisione, l’OPM è stata obbligata a revocare le sue direttive e a comunicare alle agenzie federali che i licenziamenti non sono validi. La decisione del giudice però non garantisce il reintegro automatico dei dipendenti già licenziati.

Alsup ha anche ordinato all’OPM di comunicare la sua decisione al Pentagono, che aveva già pianificato di licenziare i lavoratori in prova.

Everett Kelley, presidente nazionale dell’American Federation of Government Employees, ha affermato che la sentenza è stata “un’importante vittoria iniziale per i dipendenti che sono stati allontanati dal loro posto di lavoro illegalmente da un’agenzia che non ha l’autorità per decidere il loro licenziamento”.

Ma i licenziamenti portati avanti dall’Amministrazione Trump continuano e dopo la sentenza del giudice Alsup vengono portati avanti dagli stessi ministeri da cui dipendono.

Oggi centinaia di scienziati ed esperti della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), l’agenzia federale che si occupa delle previsioni meteorologiche, analisi climatiche, sono stati licenziati con una lettera inviata dal capo del personale del Ministero del Commercio che nei giorni scorsi ha visto la nomina di Howard Lutnick come ministro. Durante le udienze davanti alla Commissione del Senato Lutnick aveva ripetutamente assicurato i senatori che l’Ufficio Meteorologico non sarebbe stato toccato dai piani di riduzione del personale federale ampiamente richiesti dal Project 2025, il piano di governo sviluppato dalla Heritage Foundation e seguito dall’amministrazione Trump. Il progetto nega che i cambiamenti climatici siano dovuti in parte dall’inquinamento e accusa la Noaa di essere uno dei “principali motori dell’industria dell’allarmismo climatico” e propone lo smantellamento dell’agenzia, oltre alla privatizzazione del Servizio meteorologico nazionale, affidandolo alla AccuWeather, la società della famiglia Myers legata a Trump.

Molti dei dipendenti federali che sono stati licenziati facevano parte delle forze armate prima di entrare nel settore pubblico. Gli ex militari spesso trovano lavoro nel governo federale grazie a programmi di preferenza per i veterani per essere assunti.

L’ironia della situazione è che una parte significativa dei veterani ha sostenuto Donald Trump nelle elezioni. Secondo un sondaggio condotto dal Pew Research Center, circa il 60% dei veterani ha votato per Trump nel 2020. La percentuale di quanti hanno sostenuto Trump alle elezioni lo scorso novembre ancora non è stata stilata, ma si ritiene che sia stata superiore a quella delle elezioni di quattro anni prima.

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Massimo Jaus

Massimo Jaus

Massimo Jaus, romano e tifoso giallorosso. Negli Stati Uniti dal 1972. Giornalista professionista dal 1974. Vicedirettore del quotidiano America Oggi dal 1989 al 2014. Direttore di Radio ICN dal 2008 al 2014. È stato corrispondente da New York del Mattino di Napoli e dell’agenzia Aga. Massimo Jaus. Originally from Rome and a Giallorossi fan. In the United State since 1972. A professional journalist since 1974. Deputy Editor of the daily paper America Oggi from 1989 to 2014. Has been New York correspondent for Naples' "il Mattino" and for Agenzia Aga.

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