Mentre cresce la preoccupazione circa la sicurezza aerea, in particolar modo dopo il tragico incidente di Washington DC dello scorso mese, Elon Musk sta supplicando i controllori di volo in pensione a tornare in servizio, per affrontare la grave carenza di personale qualificato.
L’uomo più ricco al mondo, nonché segretario del DOGE, ha sottolineato fin da subito l’importanza di rinnovare la Federal Aviation Agency, chiedendo “rapidi aggiornamenti della sicurezza del sistema di controllo del traffico aereo”.
Naturalmente, i timori riguardanti il controllo del traffico aereo del Paese sono aumentati dopo il terribile schianto tra un jet dell’American Airlines ed un elicottero dell’esercito, verificatosi tra i cieli della capitale a fine gennaio, che provocò la morte di ben 67 persone.
“C’è carenza di controllori del traffico aereo di alto livello”, ha scritto Musk in settimana in un post rilasciato sul suo profilo X, “Se siete in pensione, ma siete disposto a tornare al lavoro, vi preghiamo di farlo”.
Naturalmente, l’appello lanciato dal leader del DOGE è apparso alquanto contradditorio. Solo poche settimane fa, infatti, il segretario ai Trasporti, Sean Duffy, ha licenziato non meno di 400 dipendenti della FAA, sostenendo al contempo che i tagli non avevano interessato alcun controllore di voli. Duffy aveva anche elogiato Musk ed il suo team, per aver contribuito ad “aggiornare” il sistema di aviazione.
Come riferito dall’Associated Press, però, tra le persone coinvolte dai licenziamenti vi erano addetti alla manutenzione dei radar, e specialisti dei sistemi di atterraggio e di navigazione. Tutto ciò, inoltre, è avvenuto a sole poche settimane da distanza dalla tragedia aerea consumatasi nelle vicinanze del Reagan National Airport della capitale.
Lo schianto tra il jet di American Airlines e l’elicottero militare non è stato l’unico incidente verificatosi in questi mesi. Solo nell’ultima settimana, due voli sono stati costretti ad annullare l’atterraggio agli aeroporti di Washington e di Chicago, per evitare la collisione con altri due aerei sulla pista.
Ad Atlanta, invece, un velivolo targato Delta ha dovuto fare dietrofront dopo il decollo, poiché l’equipaggio aveva segnalato la possibile presenza di fumo a bordo. Stessa sorte era toccata pochi giorni prima ad un altro aereo della stessa compagnia, diretto in Australia, costretto a riatterrare a Los Angeles.
Il 17 febbraio, infine, un velivolo Delta si è completamente ribaltato lungo la pista a Toronto, in fase di atterraggio. Fortunatamente, l’incidente non ha avuto conseguenze catastrofiche: degli 80 passeggeri a bordo, “solo” 18 hanno riportato ferite lievi.