Alti funzionari dell’amministrazione Trump dovranno testimoniare sotto giuramento sulle attività del controverso Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE) guidato da Elon Musk. Lo ha stabilito un giudice federale, accogliendo il ricorso dei sindacati dei dipendenti pubblici, che cercano di bloccare l’accesso dell’agenzia ai sistemi federali.
Il giudice distrettuale John Bates, di Washington, ha autorizzato gli interrogatori di quattro funzionari: uno del DOGE stesso e gli altri tre provenienti dal Dipartimento del Lavoro, dal Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani e dall’Ufficio per la Protezione Finanziaria dei Consumatori. I nomi degli interessati restano riservati.
Bates sta valutando un’ingiunzione preliminare per fermare l’accesso del Dipartimento ai sistemi federali mentre il processo è in corso. Le deposizioni, limitate a otto ore complessive, dovranno chiarire la struttura interna del Dipartimento, le funzioni del personale, il livello di accesso ai sistemi governativi e le misure di sicurezza adottate.
Gli avvocati del Dipartimento di Giustizia si erano opposti alla richiesta dei sindacati, ma non hanno rilasciato commenti. Bates, nominato dal presidente repubblicano George W. Bush, ha evidenziato le contraddizioni nelle informazioni fornite dal governo sull’operato del Dipartimento, al punto che non è nemmeno chiaro se si tratti di un’agenzia ufficiale.
“Sarebbe assurdo consentire agli imputati di presentare prove su questioni fondamentali e decidere su un’ingiunzione preliminare senza permettere ai querelanti di approfondire tali aspetti, anche se in modo limitato”, ha scritto il giudice.
Il Dipartimento per l’Efficienza Governativa ha operato finora in segreto. Elon Musk, miliardario vicino a Donald Trump, ne è stato il volto pubblico, vantando tagli drastici alle agenzie federali, ma il Dipartimento di Giustizia ha negato in tribunale che Musk ne abbia un ruolo ufficiale.
La Federazione Americana del Lavoro e il Congresso delle Organizzazioni Industriali hanno citato in giudizio il Dipartimento del Lavoro per bloccare l’accesso ai propri sistemi, temendo che Musk possa ottenere informazioni sensibili su indagini che riguardano le sue aziende. Bates, tuttavia, ha inizialmente respinto la richiesta di un blocco immediato.
La causa si è ampliata, coinvolgendo altri dipartimenti e nuovi sindacati tra i querelanti.