La Casa Bianca ha annunciato martedì che sarà l’amministrazione, e non più un gruppo indipendente di giornalisti, a determinare quali organi di stampa potranno avere accesso allo Studio Ovale, all’Air Force One e ad altri incontri ed eventi ufficiali riguardanti il presidente Trump.
La notizia arriva a 24 ore di distanza dalla decisione di un giudice di respingere il ricorso dell’Associated Press, i cui reporter e fotografi sono stati “banditi” dall’edificio di Washington DC, dopo il rifiuto da parte dell’agenzia di riferirsi al Golfo del Messico come “Golfo d’America”.
Ieri, dunque, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha annunciato che la White House Correspondents’ Association (WHCA) non avrà più il “monopolio” dell’organizzazione dei gruppi stampa, che, di fatto, passerà nelle mani dell’amministrazione.
“Tutti i giornalisti meritano un posto a questo tavolo tanto ambito”, ha affermato Leavitt. Quest’ultima ha inoltre spiegato che la Casa Bianca ha intenzione di continuare a far ruotare stampa, radio e TV ai suoi eventi, ma aggiungerà rappresentanti di altre testate che sono state ignorate “per troppo tempo”.
La WHCA, un gruppo di giornalisti eletti dai loro colleghi, supervisiona da tempo la rotazione dei corrispondenti che compongono il pool dell’edificio presidenziale, un team di 13 reporter. Ora, l’amministrazione Trump intende aumentare questo numero, aggiungendo nuovi giornalisti “in grado di ricoprire le notizie del giorno”.
Un funzionario a conoscenza dei fatti, che per ovvi motivi ha preferito mantenere l’anonimato, ha rivelato che i tradizionali servizi di informazione, come AP, Bloomberg e Reuters, non avranno più un posto fisso in ogni pool. In futuro, Bloomberg e Reuters si alterneranno in un unico slot. L’Associated Press, invece, resterà bandita almeno fino a marzo. Ciò aprirà due slot aggiuntivi nel team di reporter.
Come facilmente presumibile, la decisione dell’amministrazione federale è diventata fin da subito oggetto di critiche. “Questa mossa lacera l’indipendenza della stampa negli Stati Uniti”, ha affermato Eugene Daniels, presidente del consiglio di amministrazione della WHCA e corrispondente di Politico, “ci fa capire che il governo sceglierà i giornalisti che copriranno le notizie presidente. In un paese libero, i leader non devono essere in grado di scegliere il proprio corpo stampa”.
Peter Baker, editorialista del New York Times, ha invece scritto che il nuovo sistema “rappresenta un segnale alle agenzie stampa affinché seguano la linea dettata dalla Casa Bianca, altrimenti rischiano di essere cacciate”.